giovedì 28 Marzo, 2024 - 20:32:57

Lettera a un amico in viaggio per la Puglia – Le parole di Andrea

Ph Francesco Capogrosso

Da qualche giorno circola, dopo una breve assenza su Facebook, la lettera a un amico in viaggio per la Puglia, scritta da Andrea Ciardo, per raccontare il suo punto di vista sulla sua terra. Abbiamo deciso di condividerla con voi!

“Caro amico mio, mi hai chiesto di raccontarti dal mio punto di vista la Puglia.
È una strana regione, stretta e lunga, schiacciata tra due mari e abitata da gente che parla dialetti diversi a distanza​ di pochi isolati, e così grande e variegata che non la conosco abbastanza per poterla raccontare.
Posso però raccontarti come vedo e vedevo la mia terra, il Salento, anzi, l’estremo sud del Salento.
È lì che sono nato, il mio primo respiro aveva un sapore di salsedine dei venti dell’est.

Belli, anzi bellissimi sono stati i miei anni di infanzia in Puglia e pure l’ho odiata, non vedevo l’ora di scappare dalle sue grinfie.
Capisco, sei confuso, ma questa per gli occhi di un adolescente è una terra difficile, troppo lontana dai luoghi che sogni.
Terra che tradizioni antiche e religioni sono pane quotidiano, e fanno a botte con la curiosità di un ragazzo.
Terra senza fiumi, senza laghi, senza monti, ma circondata da un mare così salato che con la sua bellezza ti strega e ti rende prigioniero.
Paesaggi arsi, case troppo bianche, profumi troppo intensi, paesi troppo provinciali, sapori decisi e impastati della terra rossa che ti stuccano e ti fanno venir voglia di respirare aria di smog cittadino.
Il sole è potente, picchia forte, secca la bocca, spacca le labbra, ti fa vedere l’acqua fresca e dolce, ti illudi che sia vero, invece è solo un miraggio.

La gente salentina, troppo premurosa, troppo disponibile, troppo invadente per un ragazzo che ha voglia di sbagliare senza essere visto.
E infine il lavoro, caro amico qui l’argomento è serio. I soldi, le voglie, la passione, l’ambizione, la soddisfazione, la stabilità economica, l’equità sociale, sono parole che dimentichi e accetti la precarietà imposta, ed è per questo che sono scappato.
Oggi non sono più un ragazzo e stare cosi lontano da lei me l’ha fatta vedere con occhi diversi.
Il vecchio odio si è trasformato in un profondo amore materno.
Si è cosi che la vedo, come una madre con cui ti sei scontrato, ci hai discusso, ti sei confrontato.
Ma sei uno dei suoi figli e non puoi non amarla, vedi in lei solo bellezza, soffri quando non la senti, ti arrabbi quando qualcuno la discrimina e faresti a botte per difenderla.

Ecco amico mio, questa è la mia terra, ed è giusto metterti in guardia.
Attento la Puglia non scende a compromessi, o la odi o la ami alla follia”.

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