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Fortezze e Castelli di Puglia: Il Castello Svevo-Angioino-Aragonese di Manfredonia

PUGLIA – Le prime notizie relative al Castello di Manfredonia risalgono 1279, anno in cui si procede al reclutamento di manodopera per la sua costruzione. È possibile tuttavia supporre che Carlo I d’Angiò avesse disposto l’edificazione del castello su preesistenti strutture di epoca anteriore. Nel corso dei secoli diverse modifiche, anche in questo caso ne hanno modificato la struttura rispetto al progetto originale, ad opera dell’architetto Pietro d’Angicourt. Tuttavia la struttura è un gioiello in forma e proporzioni, caratterizzato da alte mura svettanti nel centro di una cortina di più bassa altezza, rinforzata agli angoli da tre torrioni troncoconici ed un bastione a lancia, il tutto circondato da un fossato.

Le prime modifiche datano intorno al 1442, in linea con i canoni difensivi degli Aragonesi e che rientravano nel più vasto programma di fortificazione delle coste del regno. Di conseguenza la struttura fu cinta da cortine rinforzate agli angoli da torrioni troncoconici, che la inglobavano all’interno. Al XVI secolo risale invece il bastione a lancia, detto dell’Annunziata, allo spigolo occidentale, che racchiude al suo interno la precedente torre troncoconica, simile alle altre tre.

Nel 1620 con un assalto i turchi riuscirono a prendere il castello, evidenziando la sua debolezza a causa della carenza di una sufficiente artiglieria e la mancanza di sistemi protettivi quali parapetti o merlature a protezione del personale addetto alla difesa. Persa cosi in maniera definitiva la sua funzione difensiva, il castello fu adibito a caserma, mentre il bastione occidentale divenne prigione.

Nel 1815 il Reale Corpo del Genio Militare del Regno delle Due Sicilie lo cedette al Comune di Manfredonia e da questo passò all’Orfanotrofio Militare di Napoli. Nel 1901 rientrò in possesso del Comune. Nel 1915, all’alba del 24 maggio, Manfredonia fu la prima città italiana a subire un’azione di guerra da parte dell’Impero Austro-Ungarico, infatti una flotta asburgica la bombardò.

La forma originale del castello era a pianta quadrilatera racchiusa in una cinta muraria con quattro torri angolari anche esse a pianta quadrata, cui se ne aggiungeva una quinta, probabilmente nei pressi della porta principale sul versante nordorientale. In seguito le quattro torri angolari furono inglobate nei torrioni cilindrici mentre ben poco è rimasto della quinta. Nella cinta più esterna, edificata dagli Aragonesi, furono poste quattro torri troncoconiche più basse di quelle interne, maggiormente in linea con i canoni difensivi dell’epoca. Nel XVI secolo, come abbiamo già visto, fu eretto il bastione occidentale a forma di lancia.

Cosimo Enrico Marseglia

da Corrieresalentino.it

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Notizie su Cosimo Enrico Marseglia

Cosimo Enrico Marseglia
Nato a Lecce, città in cui vive. Ha frequentato i corsi regolari dell’Accademia Militare dell’Esercito Italiano in Modena e della Scuola di Applicazione dell’Arma TRAMAT presso la cittadella militare Cecchignola in Roma, ed ha prestato servizio come ufficiale dell’Esercito presso il 3° Battaglione Logistico di Manovra in Milano, il Distretto Militare di Lecce ed il Battaglione Logistico della Brigata Pinerolo in Bari. Dopo otto anni in servizio permanente effettivo, ha lasciato la carriera militare, dedicandosi alla musica jazz ed al teatro. Attualmente collabora con il Dipartimento di Studi Storici dell’Università del Salento, come esperto di Storia Militare, e dal 2009 è ufficiale commissario del Corpo Militare della Croce Rossa Italiana. Scrive per L’Autiere, organo ufficiale dell’ANAI (Associazione Nazionale Autieri d’Italia), Sallentina Tellus (Rivista dell’Ordine del Santo Sepolcro), per L’Idomeneo (Rivista dell’Associazione di Storia Patria) e per altre testate. Ha già pubblicato Les Enfants de la Patrie. La Rivoluzione Francese ed il Primo Impero vissuti sui campi di battaglia (2007), Il Flagello Militare. L’Arte della Guerra in Giovan Battista Martena, artigliere del XVII secolo (2009), Battaglie e fatti d’arme in Puglia. La regione come teatro di scontro dall’antichità all’età contemporanea (2011), Devoto ad Ippocrate. Rodolfo Foscarini ufficiale medico C.R.I. fra ricerca e grande guerra (2015), Marseglia. Storia di una famiglia attraverso i secoli (2016) per la Edit Santoro, e Attacco a Maruggio. 13 giugno 1637. Cronaca di una giornata di pirateria turca nel contesto politico-sociale europeo (2010) per la Apulus, quest’ultimo insieme al Dott. Tonino Filomena

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