venerdì 19 Aprile, 2024 - 0:46:48

L’ Alloro nelle pratiche magiche e nella medicina popolare

 

 

L’ Alloro (Laurus nobilis) è utilizzato nella medicina popolare come digestivo (infuso, liquore); antidiarroico (foglie aggiunte nell’acqua di cottura del riso), antireumatico e antiinfiammatorio (bacche macerate in olio d’oliva), calmante dei dolori mestruali (decotto di foglie di alloro insieme a camomilla).[1]

L’infuso di Alloro è stato utilizzato in passato anche come sudorifero, mentre il pediluvio a base di questa pianta è stato utilizzato per combattere gonfiori e stanchezza dei piedi (questo utilizzo è stato molto sfruttato dagli antichi atleti prima delle gare).

Pianta sacra ad Apollo, in antichità simboleggiava vittoria e successo. Era utilizzata per coronare vincitori e poeti. Nella tradizione popolare gode tuttavia anche fama di pianta funesta: si credeva che chi lo piantava sarebbe morto entro un anno.[2] Come tante altre piante gode di fama e significati ambivalenti, difatti si ha notizia di riti magici in cui l’alloro è utilizzato “per allungare la vita”.

Si credeva che avesse il potere di purificare e guarire, prevenire malattie, tener lontani spiriti maligni.

Apollo è rappresentato con una corona in testa e un ramoscello d’alloro in mano, che è suo stesso attributo. Intorno ai templi e agli altari dedicati a questa divinità, venivano fatte crescere piante di alloro.[3]

In ambito magico era utilizzato anche per divinazioni (dafnomanzia):[4] si ha notizia di pratiche in cui l’alloro era masticato a scopi profetici, derivate dall’utilizzo divinatorio della Pizia, la profetessa del tempio di Apollo, che montava sul seggio mantico mettendosi in bocca foglie di alloro, dopo dei suffumigi con alloro e orzo.[5]

In altre pratiche di dafnomanzia, si interpreta la reazione della pianta a contatto con il fuoco (se le foglie scoppiettano il responso è positivo, se non scoppiettano è negativo)[6]; in ambito magico-stregonesco è nota inoltre una terza forma di divinazione in cui la dafnomanzia è mescolata con la lecanomanzia[7] e con la coscinomanzia[8]: per ottenere un responso (in genere, in merito all’identificazione dell’autore di un furto) si fa ruotare un setaccio appeso ad una corda[9], utilizzando la mano sinistra, mentre con la mano destra si muove l’acqua posta in una bacinella, in direzione opposta, con un ramoscello di Alloro. Quando sia il setaccio che l’acqua saranno fermi, si guarderà dentro la bacinella d’acqua: vi comparirà l’immagine della persona.

L’ Alloro è utilizzato in una antica procedura magica per evocare gli spiriti: il complesso rituale prevedeva che dovesse raccogliersi in una notte di luna calante un ramoscello di anice provvisto di frutti, un ramoscello di timo e uno di alloro carichi di foglie. Allo scoccare della mezzanotte si dovevano mettere queste erbe su un piano, tra due candele di cera d’api. Sotto il piano si doveva far bruciare incenso e foglie di anice per tutta la notte. Allo spuntare del sole si doveva bagnare di alcol i rami, metterli in una conca di metallo e darvi fuoco: gli spiriti evocati sarebbero così apparsi attraverso le fiamme.[10]

Tra le antiche ricette magiche raccolte dal ricercatore Enrico Malizia, un elisir uterino per far concepire le donne frigide consiste nella macerazione di piante in alcol e comprende: foglie di calaminta (mentuccia, nepitella), foglie di matricaria, foglie di puleggio, noce moscata, zenzero, bacche di alloro, cortecce di limone e di arancia, semi di anice, trifoglio e vari altri ingredienti.[11]

Frutti di alloro sono presenti nella ricetta di un infuso afrodisiaco insieme ad anice, zenzero, noce moscata, grani di pepe, chiodi di garofano ed altri ingredienti.[12]

Le proprietà riconosciute dell’ Alloro sono antisettiche, stimolanti e facilitanti della circolazione; ha proprietà narcotiche non sufficientemente dimostrate.[13]

N.B.: i contenuti di questo articolo hanno unicamente valenza documentaria antropologico-folkloristica. Preparati e ricette indicate non sono in alcun modo da considerarsi praticabili o sperimentabili.

Gianfranco Mele

  1. Domenico Nardone, Nunzia Maria Ditonno, Santina Lamusta Fave e favelle, le piante della Puglia peninsulare nelle voci dialettali in uso e di tradizione, Centro di Studi Salentini, Lecce, 2012, pp. 141-142
  2. Nardone et al., op. cit., pag. 142
  3. Ignazio E. Buttita, La memoria lunga: simboli e riti della religiosità tradizionale, Booklet Milano, 2002, pp. 39-40
  4. da Δάφνη, Dáphnē, = “lauro”, alloro, e μαντεια = divinazione
  5. Friedrich Nietzche, Il servizio divino dei greci, Adelphi, 2012
  6. Aquilino Bonavilla, Dizionario etimologico di tutti i vocaboli usati nelle scienze, arti e mestieri che traggono origine dal greco, Tomo II, Tipografia Pirola, Milano, 1820, pag. 319
  7. da λεκάνη = bacinella, μαντεία = divinazione, mantica
  8. da  κόσκινον, = crivello, e μαντεια = divinazione
  9. vedi anche: Gianfranco Mele, Magia contadina: “lu sutazzu”. Una pratica divinatoria ancora in uso in alcune aree del Salento, Fondazione Terra d’Otranto, febbaraio 2018; Gianfranco Mele, Magia popolare: la divinazione con “lu sutazzu” (o Coscinomanzia), La Voce di Maruggio, dicembre 2018
  10. Enrico Malizia, Ricettario delle streghe, Edizioni Mediterranee, 2003, pp. 121-122
  11. Enrico Malizia, op. cit., pag. 253
  12. Enrico Malizia, op. cit., pp. 148-149
  13. Gianluca Toro, Flora psicoattiva italiana, Nautilus Edizioni, 2010, pag. 14
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Notizie su Gianfranco Mele

Gianfranco Mele
Sociologo, studioso di tradizioni popolari, etnografia e storia locale, si è occupato anche di tematiche sociali, ambiente, biodiversità. Ha pubblicato ricerche, articoli e saggi su riviste a carattere scientifico e divulgativo, quotidiani, periodici, libri, testate online. Sono apparsi suoi contributi nella collana Salute e Società edita da Franco Angeli, sulla rivista Il Delfino e la Mezzaluna e sul portale della Fondazione Terra d'Otranto, sulla rivista Altrove edita da S:I.S.S.C., sulle riviste telematiche Psychomedia, Cultura Salentina, sul Bollettino per le Farmacodipendenze e l' Alcolismo edito da Ministero della Salute – U.N.I.C.R.I., sulla rivista Terre del Primitivo, su vari organi di stampa, blog e siti web. Ha collaborato ad attività, studi, convegni e ricerche con S.I.S.S.C. - Società Italiana per lo Studio sugli Stati di Coscienza, Gruppo S.I.M.S. (Studio e Intervento Malattie Sociali), e vari altri enti, società scientifiche, gruppi di studio ed associazioni.

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