giovedì 28 Marzo, 2024 - 11:03:00

Vertenza ex ILVA. Melucci: “Basta denaro dei contribuenti all’ex Ilva senza garanzie e senza controllo pubblico, tutta la terra ionica resisterà, è il momento di un decreto salva Taranto.”

Si è celebrato oggi un momento significativo della vita della nostra comunità e del dibattito sulle sorti dello stabilimento siderurgico ionico. Dal Salone degli Stemmi dell’Ente provinciale il mondo del lavoro e il territorio, all’unisono, inviano al Governo un messaggio forte e chiaro: nessun ulteriore prestito pubblico ad ArcelorMittal deve essere erogato, in qualunque forma, in difetto di garanzie per i lavoratori diretti ed indiretti, come pure di prospettive per la città, poiché il partner privato sin qui si è dimostrato del tutto inadempiente ed inaffidabile, nella direzione del rilancio dell’area ionica e della transizione giusta invocata dalle politiche comunitarie e spinta dagli investimenti pubblici.

“Ringraziamo gli amministratori locali intervenuti e guardiamo con attenzione alle dichiarazioni del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. Noi restiamo alle recenti affermazioni pubbliche del Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso – ha sottolineato, a margine dell’assemblea odierna in Via Anfiteatro, il Sindaco e Presidente della Provincia di Taranto Rinaldo Melucci -, ci aspettiamo cioè che il prossimo Consiglio dei Ministri tenga nella più alta considerazione il grido di allarme e disperazione di lavoratori e cittadini ionici, occorre interrompere ogni sostegno dello Stato ad un operatore privato che si è dimostrato capace solo di sgradevoli ricatti ed azioni incostituzionali, ora occorre lavorare tutti insieme per un piano industriale finalmente al servizio della comunità, sicuramente riequilibrando in tempi rapidi la governance in favore del socio pubblico di Acciaierie d’Italia.

È perciò il momento di un decreto salva Taranto, non di altri interventi normativi a favore di ArcelorMittal, per questo insieme alle parti sociali e ai sindaci ionici manifesteremo in maniera eclatante il nostro dissenso a Roma il prossimo 11 gennaio.”

Sempre al termine della riunione, i sindacati hanno rilasciato le seguenti dichiarazioni.

“Il consiglio di fabbrica della Rsu di Fiom, Uilm e Usb ritiene fondamentale la giornata di oggi in cui finalmente gli interessi dei lavoratori e dei cittadini vanno nella direzione più volte auspicata di una transizione ecologica e sociale che può avvenire esclusivamente con l’immediato intervento pubblico. Nei prossimi giorni convocheremo le assemblee per preparare la manifestazione dell’11 gennaio presso Palazzo Chigi e siamo contenti della disponibilità ricevuta dalle Istituzioni regionali e locali. È infatti giunto il momento per tutti di decidere da che parte stare. Noi siamo dalla parte dei lavoratori e dei cittadini del territorio ionico.”

 

 

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