sabato 27 Luglio, 2024 - 3:56:46

AVETRANA – Controversie nell’Aula Consiliare: La critica del cittadino alle idee espresse in un evento polemico

Ci giunge con profonda preoccupazione il resoconto del simposio tenutosi nell’Aula Consiliare di Avetrana, durante il quale sono state esposte idee e affermazioni che suscitano disapprovazione e sconcerto. La giustificazione di atti terroristici e la divulgazione di informazioni distorte non possono essere tollerate in contesti istituzionali come quello del Consiglio Comunale.

La democrazia implica il diritto alla libertà di espressione, ma deve essere esercitata con responsabilità, rispettando il contesto e la dignità delle istituzioni. La scelta di un luogo così solenne per un evento che veicola messaggi controversi solleva legittime preoccupazioni tra i cittadini, e la richiesta di chiarimenti alle forze politiche locali è assolutamente comprensibile.

Riceviamo e pubblichiamo:

Ho provato un senso di profonda delusione quando ho scoperto che qualche giorno fa l’Aula Consiliare della mia città è stata concessa per consentire lo svolgimento di un evento in cui si è giustificato l’attentato terroristico del 7 Ottobre realizzato dai nazisti di Hamas, affermando che «ci voleva qualcosa di così grosso per tornare a far parlare di Palestina.»

A questo simposio, fra le tante cose e in un clima di reciproca condivisione, è anche stato detto che a massacrare, stuprare e gambizzare i ragazzi del rave-party in realtà sono stati gli israeliani stessi e quel rave-party, tra l’altro, non doveva tenersi in quel luogo, ma gli organizzatori hanno cambiato location all’ultimo momento. (quindi se la sono cercata?) Hanno anche detto che i cadaveri dei civili trovati carbonizzati, non sono opera dei terroristi-nazisti di Hamas ma sempre degli israeliani.

Si è parlato di pulizia etnica, si è affermato che Hamas non riceve finanziamenti privati e pubblici, che Hamas non voleva prendere ostaggi ed anzi sin dai primi giorni ci teneva a restituire alcuni di loro per motivi umanitari senza chiedere niente in cambio. Tutto è colpa dei nostra media e della “narrazione inquinata” che non ci raccontano queste cose.

Continuo a chiedermi da una settimana come sia stato possibile autorizzare lo svolgimento di una tale iniziativa nel luogo più istituzionale e solenne della nostra città e non posso accettare risposte in cui mi si provi a vendere per esercizio della libertà di espressione una così palese esibizione di conformismo dogmatico e rancore ideologico, intrisa di complottismo e demolizione dei fatti storici.

E non mi riferisco alle idee che ciascuno può avere sul merito della questione arabo-israeliana in generale. Io sono il primo ad auspicare uno Stato palestinese riconosciuto internazionalmente, il ritiro dei coloni dalle Aree A e B della West Bank e il tramonto della stagione politica di Netanyahu. In questa iniziativa, però, non si è parlato solo di questo.

Tutti hanno il diritto di esprimere le proprie opinioni persino se sono pericolose, distorte, legittimano il ricorso alla violenza e al terrorismo, ma ciò non può avvenire all’interno di una Aula Consiliare. Lo facciano in qualunque altro luogo, anche pubblico, ma non nella sede del Consiglio Comunale, sotto le bandiere con il tricolore italiano e il blu stellato dell’Unione Europea.

Un po’ come entrare in una Chiesa e recitare un rito satanico sotto il crocefisso.

Si lanciano spesso allarmi per la salute della nostra democrazia, anche senza motivo a volte. Ecco, difendere la democrazia significa soprattutto difendere la dignità dei luoghi in cui essa si esercita.

Sia chiaro, il mio non è un attacco agli organizzatori di questa iniziativa, che riconosco essere degli assidui promotori di attività culturali significative e piacevoli. Su questo tema, però, non mi aspettavo nulla di diverso da loro. Se queste sono le loro idee e i loro valori possono diffonderli liberamente.

Piuttosto, da cittadino/elettore di questa città, a questo punto, per me diventa determinante conoscere cosa ne pensano le forze politiche del mio paese, soprattutto alla luce del fatto che fra i loro esponenti c’è: o chi ha firmato l’autorizzazione per l’utilizzo dell’Aula; o chi era presente fisicamente all’iniziativa senza mai intervenire per esprimere la propria contrarietà; o chi ha manifestato il personale apprezzamento per i contenuti dell’iniziativa cliccando like su facebook.

Mi farebbe piacere ricevere una risposta nella forma che ciascuna preferirà, meglio se pubblica, magari può interessare anche ad altri cittadini/elettori oltre che a me.

Perché, se si fanno passare indisturbati messaggi come quelli riportati sopra, diventa troppo comodo organizzare fiaccolate per la pace o, poi, fra due mesi mettere in scena eventi per commemorare le vittime dell’Olocausto.

Salvatore Luigi Baldari

 

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