venerdì 19 Aprile, 2024 - 17:40:12

Anche Taranto al centro delle celebrazioni dei 150 anni di Manzoni con scuole e studiosi

Taranto, le scuole e non solo del tarantino, celebra il “suo” centocinquantenario della morte di Alessandro Manzoni, che cade proprio il 22 maggio, collaborando al Progetto Manzoni150 che ha avuto l’alto Patrocinio della Camera dei Deputati, del Comune di Milano e della Agenzia Euromed, con il contributo di diversi studiosi e con l’ulteriore patrocinio, tra gli altri, dell’istituto scolastico Casalini di San Marzano di San Giuseppe e il Comune di San Marzano, con il Liceo De Sanctis-Galilei di Manduria e con l’Istituto di Ricerca Arte e Letteratura.
In questo Manzoni che va dalla Tradizione in viaggio alla riaffermazione della identità nazionale [Alessandro Manzoni. La tradizione in viaggio, Solfanelli] c’è tutto il percorso che ha compiuto un secolo significativo per la lingua e la storia dall’Italia pre unitaria alla fase post Porta Pia.

Un intreccio che certamente parte da Dante, ma che si concretizza all’interno di un processo sistematico che tocca le diverse realtà regionali in una visione che giunge sino alla Grande Guerra. È un dato di fatto che viene sottolineato proprio attraversando la figura e l’opera di Manzoni.

Di quel Manzoni non solo dei “Promessi Sposi”, ma dell’intera sua opera compreso il tanto attuale e discusso “La colonna infame”.
Perché ancora oggi Manzoni mostra la sua modernità?
Eppure non essendo contemporaneo lo si legge, soprattutto oltre la stagione scolastica, come un riferimento del pensiero occidentale e in modo particolare come quel classico che pone al centro lo scontro tra il bene e il male e a vincere, dopo diversi pellegrinaggi e naufragi, è sempre il bene.

Gli studiosi tarantini, tra i 30 di tutta italia ed esteri che arriscono il progetto Manzoni con i loro scritti, ricercatori attenti alle questioni letterarie, storiche e ai fenomeni linguistici, sono Marilena Cavallo, docente del Moscati, di Grottaglie, Luana D’Aloja del liceo di Manduria, Rosaria Scialpi, scrittrice di Tatanto, Tonino Filomena, storico di Maruggio, Cosimo Rodia, docente della Media di Lizzano, Maria Teresa Alfonso, dirigente del Casalini, Danilo Chiego, docente del Casalini, Micol Bruni, storica e presidente dell’Iral. Ma anche il Salento è presente con il suo contributo attraverso Annarita Miglietta docente di linguistica all’Unisalento.

È la testimonianza, tutto ciò, di come è possibile mettere insieme, anche a Taranto, idee, approfondimenti, letture e interpretazioni che danno un senso alle culture filtrandole in una metodologia sia scolastica e didattica che in una dimensione storica i cui ricercatori, qui menzionati tra i 30 che hanno formato il gruppo di lavoro, hanno posto all’attenzione.

Ancora una volta si manifesta la necessità del ruolo che può rivestire la cultura, basata su fondamenti di ricerca, all’interno del mondo scolastico. Non sempre è facile. Non sempre risulta fattibile. In questo progetto ci siamo riusciti e Taranto è alla ribalta, tra altre realtà nazionali, della cultura nazionale e istituzionale con Alessandro Manzoni. La curatela è di Stefania Romito.

Uno sforzo immane ma unico perché aver coordinato un itinerario del genere non è stato semplice. Da oggi in poi molte presenze di studiosi del tarantino sono al centro delle celebrazioni manzoniane. Ma ciò significa, oltre aver realizzata questa impresa, che la cultura letteraria resta al centro di quelle comparazioni che vanno dalla storia alla filosofia, dalla teologia alle antropologie.

Gli studiosi qui menzionati hanno sviluppato, infatti, un lavoro di prestigio che apre una via nuova alla interpretazione di tutta l’opera di Manzoni e del Risorgimento-Romanticismo rivolto alla finestre delle nuove generazioni.

Pierfranco Bruni. Coordinatore del Progetto Manzoni 150

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Notizie su Pierfranco Bruni

Pierfranco Bruni
E' nato in Calabria. Ha pubblicato libri di poesia (tra i quali "Via Carmelitani", "Viaggioisola", "Per non amarti più", "Fuoco di lune", "Canto di Requiem", "Ulisse è ripartito", "Ti amero' fino ad addormentarmi nel rosso del tuo meriggio"), racconti e romanzi (tra i quali vanno ricordati "L'ultima notte di un magistrato", "Paese del vento", "Claretta e Ben", "L'ultima primavera", "E dopo vennero i sogni", "Quando fioriscono i rovi", "Il mare e la conchiglia") La seconda fase ha tracciato importanti percorsi letterari come "La bicicletta di mio padre", "Asma' e Shadi", "Che il Dio del Sole sia con te", "La pietra d'Oriente ". Si è occupato del Novecento letterario italiano, europeo e mediterraneo. Dei suoi libri alcuni restano e continuano a raccontare. Altri sono diventati cronaca. Il mito è la chiave di lettura, secondo Pierfranco Bruni, che permette di sfogliare la margherita del tempo e della vita. Il suo saggio dal titolo “Mediterraneo. Percorsi di civiltà nella letteratura contemporanea” è una testimonianza emblematica del suo pensiero. È presidente del Centro Studi e Ricerche “Francesco Grisi”. Ricopre incarichi istituzionali inerenti la promozione della cultura e della letteratura. Ha ricevuto diversi riconoscimenti come il Premio Alla Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri per ben tre volte. Candidato al Nobel per la Letteratura. Presidente Commissione Conferimento del titolo “Capitale italiana del Libro 2024“, con decreto del Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano del 28 Novembre 2023.

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