mercoledì 04 Dicembre, 2024 - 19:36:29

Esperienze: il Clan Orione del gruppo scout Maruggio I, in visita alla casa circondariale di Lecce

La delegazione  del noviziato del Clan Orione del gruppo scout Maruggio I a Lecce

Quando ci svegliamo la mattina e andiamo a scuola o al lavoro, quando torniamo a casa per pranzare, quando usciamo con gli amici, quando ascoltiamo musica, quando andiamo in giro per negozi per comprare il modello appena uscito delle nostre scarpe preferite, quando abbracciamo i nostri genitori, quando litighiamo con i nostri genitori, quando non vediamo l’ora di rivedere nostro figlio dopo un viaggio, quando dopo una giornata faticosa ci sdraiamo nel nostro comodo letto e sogniamo, quando, semplicemente, viviamo, lo diamo per scontato. Diamo per scontati il pranzo e la cena, il letto, gli amici, la musica, la famiglia, le scarpe nuove. Eppure non sono cose tanto scontate, anzi.

Noi, ragazzi del noviziato del Clan Orione del gruppo scout Maruggio I, lo abbiamo sperimentato sulla nostra pelle: abbiamo capito che nella vita niente è così ovvio come sembra.

Successivamente ad una discussione riguardo la vita dei carcerati, spinti dalla curiosità e dalla voglia di donare un po’ di “normalità” a questi ultimi, accompagnati dal cappellano Don Sandro D’Elia e da alcuni capi, lo scorso 26 maggio abbiamo fatto visita alle detenute della casa circondariale di Lecce, un’esperienza di formazione e crescita come poche, una di quelle che non puoi vivere ogni giorno e quando la vivi capisci che il mondo fuori non è sempre come lo immagini.

L’impatto è molto forte già prima di entrare. Non sai chi ti troverai davanti, non conosci la loro storia né i loro crimini, devi semplicemente entrare in contatto con queste persone essendo te stesso. Non tutti sono pronti a raccontarsi: una donna era molto contenta perché, dopo 5 anni e 7 mesi, a giugno avrebbe finalmente riacquistato la sua libertà, un’altra ci raccontava di come si era resa conto che le uniche persone che non ti abbandonano mai sono i figli; un’altra ancora ha preferito non parlare, sebbene ascoltasse in silenzio le storie delle altre.

Storie che probabilmente si sono raccontate centinaia di volte, perché li dentro sono una grande famiglia e come in tutte le famiglie si raccontano aneddoti, storie, si litiga, ci si sostiene e ci si ama.

Quando la tua storia si intreccia con quella di un’altra persona la tua vita cambia. Cos’è la felicità? Cos’è la serenità? Cos’è la libertà? Chiedetelo a queste persone.

Ecco, tutte loro sono accomunate da una cosa: l’insaziabile fame di libertà. Tutte loro hanno commesso errori e crimini nella loro vita e hanno intrapreso un percorso di pentimento e redenzione. Un percorso dentro il quale i valori importanti riescono, nonostante tutto, a sopravvivere alle insidie della vita.

È un’esperienza che ti fa riflettere molto, anche su ciò che non dovresti fare per non trovarti mai in una situazione del genere. È stato emozionante vedere quelle donne con il sorriso e gli occhi lucidi al momento di salutarci: mentre andavamo via ci hanno chiesto di ritornare per regalare loro un altro momento di pace. È stato bello incontrarle, parlare con loro e sentire la loro voce. È stato bello dare loro un po’ di dignità. Perché sì, è vero, hanno commesso errori, ma chi non lo fa? È doveroso dare a tutti una possibilità per rimediare ai propri errori e per continuare a vivere serenamente. E queste donne sorridenti, nostalgiche e desiderose di condurre una vita giusta e felice, si impegnano ogni giorno per poter riabbracciare le bellezze della vita. Non dimenticheranno mai il loro percorso di rinascita sociale e individuale e si metteranno in discussione ogni giorno della loro vita per tornare a vivere dignitosamente.

Noviziato Clan Orione del gruppo scout Maruggio I

 

 

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