mercoledì 24 Aprile, 2024 - 1:00:03

Ha un nome il presunto omicida dell’ingegnere sgozzato a Faggiano

d'aggiano cosimoTARANTO – E’ un uomo di Sava, Cosimo D’Aggiano, 45 anni, pregiudicato, il presunto omicida dell’ingegnere tarantino Cataldo Pignatale, il cui corpo è stato trovato con la gola tagliata nei campi di Faggiano. Lo hanno arrestato  i carabinieri del comando provinciale di Taranto dopo intense indagini che li hanno condotti sino a Sava dove il pregiudicato vive con la sua famiglia in regime di affidamento in prova con l’obbligo quotidiano di permanere presso l’abitazione di residenza dalle ore 22 alle ore 7. L’uomo nelle ore del delitto  risultava assente da casa. Il 45enne  è quindi stato da subito ritenuto riconducibile all’evento delittuoso, in quanto già  nel mese di febbraio 2009, aveva colpito con numerosissime coltellate anche alla gola una prostituta nigeriana, la quale solo per circostanze fortuite e per il tempestivo intervento chirurgico, riusciva a scampare da morte sicura. La serrata caccia all’uomo, si è  conclusa  nella tarda mattinata, quando il presunto omicida  è stato  rintracciato e bloccato dai militari della stazione carabinieri di Sava sulla soglia di casa al rientro nella propria abitazione, ancora con gli indumenti macchiati di sangue. 

L’uomo che avrebbe confessato davanti al magistrato di turno, ha ammesso il brutale omicidio, dopo aver assunto stupefacenti tipo cocaina, mentre si trovava a Taranto, si era clandestinamente introdotto, a scopo di rapina, nell’autovettura del professionista  e, sotto minaccia di un cutter, lo ha costretto a dirigersi nelle campagne  di Faggiano  dopo è scattato  un raptus omicida, ha aggredito il malcapitato uccidendolo con il coltello alla gola . Si è poi allontanato con l’autovettura, il portafogli e gli indumenti del defunto, allo scopo d’impedirne l’identificazione e di sviare le indagini.
L’arma dell’omicidio, gli indumenti ed il portafogli della vittima, risultato privo denaro, sono stati  rinvenuti nelle campagne vicine  a quella del ritrovamento dell’autovettura, anche grazie alle indicazione dell’arrestato.
L’autovettura unitamente agli oggetti ritrovati ed aventi attinenza con l’evento del delitto, sottoposti ai rilievi tecnici a cura di personale della Sezione Investigazioni Scientifiche del Reparto Operativo dei Carabinieri di Taranto, sono stati sottoposti a sequestro.
L’arrestato, a conclusione dell’interrogatorio del P.M. è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Taranto.

L'arma usata nel delitto
L’arma usata nel delitto
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