Il canto della Nostalgia è un libro dalle forti emozioni. È un racconto introspettivo scritto ai tempi del Coronavirus, in una notte silenziosa dove ha trovato posto l’analisi
e l’osservazione diretta della propria interiorità, rappresentata dai sentimenti, i prodotti del pensiero, come pure il senso della vita e della morte.
È un libro che ha la capacità di portare il lettore gradualmente ad una riflessione profonda. I temi toccati sono la notte, il silenzio, la solitudine, la memoria, l’amicizia, la nostalgia, il paese
perduto.
“Gli amici non si perdono del tutto. Perché un giorno o l’altro potresti incontrare l’amico che non sapevi fosse “l’amico di sempre”. Perché la noncuranza, l’orgoglio, l’ambizione, il successo, il lavoro, il pregiudizio non ti avevano permesso di incontrarlo. Potresti un giorno o l’altro veder correre sullo stesso binario due vite parallele che non avevi mai visto correre prima. Quel giorno ti accorgi di essere giunto alla tua vecchiaia e, come nelle favole belle, vedi scendere dal treno due vecchietti curvi e con la barba bianca. L’uno si incammina lento verso l’altro per chiedergli se è lui il compagno delle elementari. Gli risponde di sì e ricominciano ad incamminarsi l’uno accanto all’altro lungo gli anni che gli rimangono. Vederli oggi camminare, passo dopo passo, adagio e senza fretta alcuna, mi trasmette una gioia immensa. Sono due “ragazzi del ‘52” che si erano perduti nei meandri della loro vita differente. Li vedo un po’ avvizziti ma ancor vivaci, che si raccontano ogni sera per ricordare le loro gesta di mocciosi di strada. Evitano di parlare degli acciacchi e di quel loro lento processo di decadimento fisico generale. Tutt’al più si informano l’un con l’altro sugli ultimi esami del sangue, sul grado di glicemia e di colesterolo. Ma nel giardino della loro vecchiaia fioriscono ancora i fiori“.
(Brano tratto dal libro “Il canto della Nostalgia”, in vendita a Maruggio (Libreria Ciro&Marisa) e Campomarino (Libreria Mezzabotta).
Tonino Filomena (Maruggio, 1952), scrittore e storico.
È autore di diverse pubblicazioni di storia patria e di racconti introspettivi, tra cui Il soldato contadino (2015) e L’infanzia perduta (2018).
Si considera un “paesologo” (narratore del luogo in cui è nato) e cultore della Nostalgia.
Hanno detto:
Come si crea il gesto umano invisibile? In questo spaccato fotografico, l’assenza del soggetto umano è solo illusoria. Lui c’è. È il suo gesto, che ha acceso la lampada per schiarire l’oscurità dell’ora della notte, in cui tutto è più buio, anche se quel raggio di luna filtra un’afflato di speranza. È la sua inquietudine, che ha confuso le lenzuola per il tormento di un pensiero, che scava nelle profonde pieghe dell’anima. Lui c’è. E questa immagine narrativa è prova visibile proprio dell’assenza dell’essere, ma non del suo esistere. Lontananza, nostalgia, smarrimento, riflessione… Il mondo sensibile si rivela in questa opera fotografica, traccia dell’invisibile presenza. Con questa straordinaria creazione artistica di Domenico Semeraro si apre “Il canto della nostalgia” di Tonino Filomena
Alessandra Basile
Il Canto della nostalgia di Tonino Filomena
Il Canto della nostalgia è il nuovo lavoro di Tonino Filomena, un romanzo decisamente insolito per l’autore del “Nel ventre della Balena Bianca”, “Gli Occhi della memoria” o “Così parlò Bilbo”. Noi abituati a leggere parole scritte da un guerriero pensante e munito di una penna al vetriolo e sempre pronta a sparare quasi ad altezza d’uomo. Nel Canto della nostalgia, Tonino, muta pennino e il suo inchiostro esplode creando per il lettore una girandola d’emozioni, riflessioni provenienti dal suo mondo della nostalgia. Attenzione: una nostalgia che travolge Tonino a causa delle terrificanti immagini provenienti dal nord Italia già dilaniato dal Covid 19. non rimpiange nulla, anzi, una nostalgia che indirizza a tutto ciò che nel corso della sua vita ha sempre amato, lui scrive: “sono i corpi della mia vita passata che non si lasciano toccare”. Tonino cerca, rincontra, il suo amico libraio e a questo proposito cita Aristotele: L’amicizia è un’anima sola che vive in due corpi. Il Canto della nostalgia è il racconto di una notte trascorsa a riflettere: il silenzio, la memoria delle proprie origini, la solitudine, il paese che da sempre convive nei suoi ricordi. Numerosi i personaggi che vivono nel romanzo, dicono introspettivo ed è vero. Un romanzo aggiungo, che sembra una lunga lettera che forse Tonino avrebbe da sempre voluto inviare ai genitori e suoi amici della rotonda situata a Piazza del Popolo e con questo lavoro ha finalmente esaudito il suo desiderio.
Giovanni Lafirenze
Fermarsi un attimo, fermarsi e allontanarsi dal lavoro per andare al mare, per qualche ora, in compagnia di un libro. Mi è capitato di leggere un certo numero di libri nella mia vita, alcuni persino carini, ma #ilcantodellanostalgia è diverso da tutti gli altri, almeno per me, consapevole che in qualche modo mi riguarda, perché il suo autore, Tonino Filomena, era legato a mio padre, e mio padre era legato a lui. Un legame profondo e antico, talmente autentico che ha segnato persino me. Oggi comincio a leggerlo sperando di scoprire qualcosa in più sui segni che porto addosso e su chi li ha inconsapevolmente lasciati su di me.
Gionata Pesare
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