martedì 03 Dicembre, 2024 - 3:58:37

La mia estate

Mi manca la mia estate, quella di quando ero fanciullo. L’estate del mio paese era un bicchierone d’orzata, una grattugiata tinta di menta, un’aranciata fatta in casa con la cartina. Mi manca la bevuta d’acqua fresca preparata con le bustine dell’Idrolitina. Era frizzante e quasi salata. La mia estate era il lungo sorseggiare dall’otre di creta o una bevuta alla fontanina pubblica, previa fila con spintoni perché c’era chi non rispettava il turno. Estate voleva dire anche Marcello, il garzone del bar che stava di fronte alla Torre dell’Orologio, che, vestito con una striminzita giacca bianca e con un goffo berretto a mo’ di muratore, circolava in sella ad un veicolo a tre ruote su cui alloggiava il deposito-arsenale dei gelati fatti a mano, al prezzo di dieci lire.

L’estate era gettarsi nelle acque della nostra marina, tutti i giorni e in tutte le ore. Una folla di bagnanti attendeva in Piazza del Popolo la corriera per raggiungere il nostro “campo marino”. La nostra estate era occupare la “nostra spiaggia” nei pressi dei camerini a sinistra del porticciolo, vale a dire la spiaggia popolare, quella destinata alla classe proletaria del mio paese.

L’altra spiaggia, quella a destra, era riservata ai Signori della vicina città messapica. I camerini erano situati a sinistra del porto. Avevano l’apparenza delle case chiuse. Le cabine, fatte costruire da ‘Ronzo ti Marina erano dei tavolati, pitturati alla meglio, sostenuti da pali di ferro allo scopo di fungere da spogliatoi. La privacy non esisteva perché i guardoni di turno non mancavano: animosi adolescenti intenti a spiare. La tecnica per tentare di vedere le donne mentre si spogliavano era semplice: cercare il buco sul legno o farsi un buco col chiodo.

C’era quasi sempre un voyeur appostato a distanza che guardava entrare e uscire le signorine dal gabinetto interrato sulla piazzetta. Non era raro osservarlo, mentre scendeva le scale per raggiungere la porta dei cessi pubblici. Le ragazze non si aspettavano e non si accorgevano di essere spiate nel momento che si stavano spogliando. Il gabinetto era stato costruito da qualche anno, ma noi ragazzini  preferivamo fare i nostri bisognini fisiologici dove capitava.

Tonino Filomena

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Notizie su Tonino Filomena

Tonino Filomena
Antonio Paolo Filomena (detto Tonino), è nato e vive a Maruggio (Taranto). Scrittore e storico. Ha conseguito la laurea in Scienze Politiche e Master in Finanza e Contabilità degli Enti Locali. Già Dirigente Area Affari Generali del Comune di Maruggio (Ta) e Funzionario Giudiziario Tribunale Taranto - Ufficio Giudice di Pace di Manduria (Ta). Già Segretario-tesoriere del Comitato nazionale per la tutela e valorizzazione della lingua e dei patrimoni culturali delle minoranze etnico-linguistiche in Italia (2004-2007) e del Comitato nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Sandro Penna (2006-2008). Organizzatore di eventi culturali, coordinatore e relatore di numerosi convegni di studio e Premi Nazionali alla Cultura, per il cui impegno ha ricevuto diversi riconoscimenti, tra i quali il Premio Letterario Nazionale Saturo d'Argento per la storia locale e la medaglia al merito conferita dal Centro Studi Melitensi del Sovrano Militare Ordine di Malta. E' Presidente regionale (Sez. Puglia) del Sindacato Libero Scrittori Italiani. Membro della Società di Storia Patria per la Puglia (Sez. Taranto). Testimonial del Comitato Nazionale Tecnico Scientifico “No Lombroso” di Torino. Componente del Comitato nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Manlio Sgalambro. Ha pubblicato: Sindacalismo Fascista (2000). Maruggesi nel primo Novecento (2001). Il relitto della Madonnina (2004). Guida a Maruggio dentro e oltre la storia (2006). Paese nostro povero ma bello (2009). Attacco a Maruggio 13 giugno 1637 (2010). Gli occhi della memoria (2011). Nel ventre della Balena Bianca (2012). Così parlò Bilbo (2013). Il soldato contadino (2015). L’infanzia perduta (2018). Il canto della nostalgia (2020). La bellezza dell'attimo (2021). Memorie di un Topo di Fogna (2023). Suoi contributi in: Maruggio nel solco dei secoli: il medioevo di Av. Vv. (1997). Marcello Gigante il sentimento della grecità e il Mediterraneo di Aa.Vv. (2003). San Francesco di Paola di P. Bruni (2003). Oltre la foresta – L’estetica della politica di P. Bruni (2005). Etnie – Popoli e civiltà tra culture e tradizioni di Aa.Vv. (2005). I calabro-greci. Chi sono? di Aa.Vv. (2005). Scanderbeg tra letteratura e radici mediterranee di Aa.Vv. (2006). Sui passi della Magna Grecia di Aa.Vv. (2006). Maschere sotto la luna, J. Contijoch di N. De Giovanni (2006). Un Bene Culturale per Comunità di Aa.Vv. (2006). D’una o dell’altra riva di questo mare di Aa.Vv. (2006). L’inquietudine del vivere di Aa.Vv. (2007). Solo uno sguardo io vidi… di Aa.Vv. (2007). Maruggio: la tua Terra, il tuo mare (2007). Oltre l’incompiuto – Letteratura e Risorgimento per una nuova idea d’Italia di Aa.Vv. (2011). Alessandro Manzoni – La tradizione in viaggio di Aa. Vv. (2023). Suoi interventi su: Rai1, Rai2, Rai Puglia e testate giornalistiche nazionali.

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