sabato 20 Aprile, 2024 - 12:20:07

Le più belle tradizioni pasquali: i taralli “squatati” – La ricetta di Anna

 

COSA SONO
Sono dei grandi taralli di pasta salata, ricoperti di glassa bianca, detta Scileppo.

RICETTA
Difficoltà: Altissima. Meglio comprarli in Pasticceria o in Panificio.
Durata:
Na giornata intera non basta, Ci vogliono 3 giorni! Si, avete capito bene. Che prima si fanno bollire, poi il giorno dopo si mettono al forno, poi si prepara il Scileppo, e si fanno asciugare fino al giorno dopo. Pasticcere? Sto arrivando!

INGREDIENTI

  • Farina 00 per dolci 1 kg
  • Zucchero 200 gr
  • Uova 6
  • Olio d’oliva 100 ml
  • Sambuca un bicchierino
  • Ammoniaca per dolci 10 gr
  • Vanillina 2 bustine
  • Acqua e Olio per la cottura

Per la preparazione del Scileppo:

  • Zucchero 500 gr
  • Acqua 100 ml
  • Succo di Limone/ oppure un albume d’uovo montato a neve

Facciamo il nostro vulcano con la farina e mescoliamola con lo zucchero, poi nel cratere ci mettiamo le uova, il sale, l’olio, l’ammoniaca e la vanillina e mescoliamo per bene per un bel po’. Vale sempre la regola che più si mescola e meglio è, tra l’altro l’impasto lo vedremo crescere di volume a vista d’occhio, impastiamo finché non è elastico e bello liscio. Formare una palla e mettere in una coppa a riposare per mezz’oretta circa. Poi fare tante palline e creare dei bei cilindri di pasta, belli alti.
Mettere una pentolona con acqua a bollire e, quando l’acqua bolle, versare i taralli che, quando salgono a galla, li dobbiamo togliere e metterli su una tovaglietta. Bisogna farli riposare per una notte intera!

Il giorno dopo, prendiamo i nostri bei taralli “squatati” e li mettiamo su una teglia ricoperta di carta da forno e li facciamo cuocere a 180° per circa 10 minuti finché non si dorano in superficie. Il più è fatto.

Ora facciamo la glassa bianca detta Scileppo:

Prendere una padella e versarci dentro acqua e zucchero, mescoliamo e mettiamola sul fuoco, giriamo finché il composto non diventa bianco e colloso che si attacca, deve rimanere bianco mi raccomando, non fatelo diventare caramello. Quando è bianco ed appiccicoso, togliamolo dal fuoco, aggiungiamoci il succo di un quarto di limone e montiamo con un frullino per pochi minuti. Pronto.

Prendiamo i nostri bei taralli e immergiamoli nella glassa uno alla volta, rigirandoli, poi li prendiamo con una pinza, li scoliamo per bene e li adagiamo su dei vassoi rivestiti di carta da forno, sui quali dovranno rimanere ad asciugare fino al giorno dopo. Dopo di ché. Gustiamoceli di grazia! Che ce li siamo meritati, e facciamoci dire dagli altri come sono venuti. Che voglio vedere proprio, con tutta la fatica fatta, chi potrà avere il coraggio di criticarli… Ah dimenticavo, grazie Anna, mia mamma.

Jenne Marasco

 

 

 

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Notizie su Jenne Marasco

Jenne Marasco
Jenne Marasco nata a Sava dove tutt’ora risiede. Laureata in Conservazione dei Beni Culturali presso l’Università di Lecce, Indirizzo Storico Artistico. Ha conseguito la maturità scientifica al Liceo De Sancits Galilei di Manduria. Ha lavorato in ambito culturale per Eventi e Festival di Cinema occupandosi di Comunicazione, Ufficio Stampa, Organizzazione, Recensioni di Cinema e di Storia del Territorio. Ha collaborato alla realizzazione di documentari su personaggi di rilievo come il poeti e artisti salentini, e su tematiche storiche dedicate alla memoria. Ha collaborato come assistente alla regia al documentario “Viviamo in un incantesimo” (omaggio a Vittorio Bodini 2014). Ama molto leggere ha la grande passione della scrittura.

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