martedì 19 Marzo, 2024 - 10:31:10

Le ragioni della follia: Thriller, ambientato sul nostro litorale scritto da Fabio Giorgino

Su una spiaggia del litorale tarantino viene ritrovato il cadavere di un docente universitario sulla cui spalla è stato impresso un marchio a fuoco raffigurante un fiore di loto. Sarà il primo di una serie di delitti di un serial killer che sembra essere mosso da estremismo religioso.

Il commissario Spiro Fusco indaga. Vive insieme alla figlia da quando Angela, tredici anni anni prima, ha abbandonato entrambi senza una apparente ragione, facendo perdere le sue tracce. Il suo difficile passato riemergerà prepotentemente per fare luce sui suoi punti oscuri e rilevare un macabro legame con i delitti del serial killer.

Da dieci anni ormai era rientrato a Taranto, la sua dolce e amara città. Aveva scelto la periferia, una nuova zona residenziale con villette allineate in perfetto ordine, lontano dal trambusto. Sentiva una necessità vitale di spazi aperti, doveva poter ammirare il cielo, e non avrebbe mai potuto adattarsi a vivere in una casa in centro. L’ideale sarebbe stata una villetta sulla costa, a due passi dal mare, come quella del suo amico Enrico Vanoli, ma per adesso restava un sogno.

Da quando era tornato in Puglia aveva ripreso a sentirsi chiamare Spiro, anche se erano rimasti in pochi a rivolgersi a lui in quel modo. Per i tanti era il commissario Fusco, e a lui andava bene così: distacco e rispetto, un’istintiva deferenza suscitata dal modo di porsi – quasi perennemente ombroso – e dal massiccio metro e novanta di statura e i lineamenti squadrati del viso. Un’indole tenebrosa che aveva cominciato a fare capolino al passaggio dall’adolescenza all’età adulta.

…..

La villetta di Vanoli si trovava nella marina di Maruggio, a trecento metri dalla spiaggia. In origine l’aveva comprata per passarci i mesi estivi insieme alla famiglia. Sua moglie adorava quel litorale, il mare dalle acque cristalline e colorate da diverse tonalità che andavano dal blu corposo al verde chiaro. Rimasto vedovo e ormai in pensione, aveva deciso di trasferirsi lì definitivamente. Spiro aveva come riferimento una piccola cappella votiva in cima a una grande duna, quasi una collinetta, “la Madonna dell’alto mare” gli aveva spiegato l’amico una delle volte in cui gli aveva descritto quei posti. Ai piedi della collinetta si stendeva un ampio slargo sterrato delimitato da una staccionata nella quale si apriva un varco per l’accesso alla spiaggia.
Il mare si era rilassato ormai, pronto ad accogliere una dolce notte. Il sole era da poco svanito oltre l’orizzonte, la luce bluastra del crepuscolo e la luna alta nel cielo facevano apparire il mare come una distesa di argento liquido.
Spiro oltrepassò la grande duna e svoltò a sinistra, poi prese una stradina sterrata e buia. Ai due lati correvano i bassi muri di recinzione delle villette disabitate, di tanto in tanto inframezzati da tratti di muretti di pietre a secco dietro ai quali spiccavano arbusti di rovi ed esuberanti piante di fico d’india. L’auto cominciò a sobbalzare sulle buche e i sassi della stradina. Spiro si ricordò che quel tratto accidentato precedeva di poco la casa di Enrico Vanoli. Si concentrò a guardare sul lato sinistro cercando di scorgere nel buio la recinzione con il cancello rosso. Un chiaro riverbero filtrò attraverso i rami dei pini, segnalando la presenza di vita in mezzo a quella completa desolazione. Proseguendo lentamente, i fari dell’auto rischiararono un muretto sormontato da mattoni frangisole, oltre il quale emanava la luce vivida del viale e della veranda illuminata di Enrico Vanoli.”

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L’autore:

Fabio Giorgino vive fin dalla nascita (1968) a Maruggio, un paesino di 5.000 abitanti sulla costa ionico-salentina. È in età adolescenziale, quando sviluppa un vivo interesse per l’arte in genere e per la lettura, che comincia la sua formazione letteraria, dapprima rivolta a romanzi per ragazzi per poi avvicinarsi al mainstream, al thriller, al noir, al poliziesco. Successivamente comincia a interessarsi alla pittura, prevalentemente paesaggistica-

Nel 2010 inizia a ronzargli per la testa l’idea di scrivere un thriller ambientato nel Salento il cui protagonista è un commissario di polizia che oltre a svolgere il suo lavoro nel rispetto della Legge, in alcune circostanze si vede costretto ad agire con modalità non convenzionali per risolvere situazioni difficili. Si tratta di un personaggio seriale con un passato difficile che lo ha portato a essere quasi anaffettivo e a dare libero sfogo alla sua metà oscura per prendersi una rivincita nei confronti di un meccanismo giudiziario farraginoso a causa del quale ha subito un grave torto.

 

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