giovedì 05 Dicembre, 2024 - 20:57:57

Nobel per la Letteratura a Bob Dylan. Innovatore. Maestro e corruttore positivo dei linguaggi in cravatta e gilè

ROMABob Dylan Premio Nobel per la Letteratura. Finalmente si premia il merito e la grandezza. Bene. Anzi benissimo. Bob Dylan. Premio Nobel per la letteratura. È un fatto significativo. Rompe steccati e varianti. Si entra nella cultura popolare che ha fatto della musica una forma di linguaggio nel quale si vivono non solo le sensazioni, ma anche le forme di in processo che è strettamente letterario e linguistico.

Questa volta sono felice. I motivi sono tanti. Principalmente perché si riconosce il testo di una canzone come vera e propria DIMENSIONE letteraria. La canzone d’autore non è mai stato un prodotto diverso rispetto alla poesia.

Questo vale per Dylan ma vale, come più volte ho scritto nei miei libri sui cantautori italiani, per De André, per Califano, per Conte per Tenco, per Beatz, per Noa per Franco Simone, per Mia Martini.
Il testo musicato è un testo poetico. Un dibattito che ho sempre seguito e sul quale ho speso molto lavoro.
Dylan chiaramente dagli anni sessanta in poi ha contrastato le istanze sommesse dei linguaggi tradizionali, ed ha creato la parola rarefatta come nel mondo simbolista francese o ermetico italiano e latino americano. Perché nel testo di Dylan ci sono gli intrecci tra contenuto e forma, tra immaginario e regia della parola.
Le parole portate dal vento e il vento che si fa parola. Una visione delle metafore corte.
 
Ma a Dylan molti della mia generazione devono gran parte della propria formazione. Magari un Dylan non diretto e filtrato dai testi dei cantautori italiani. Lessi Dylan e Beatz prima di ascoltarli nei testi della Newton.
Brassen o Brel sono dentro quel viaggio che parte dal canto di “Gracias de la vida” sino al tempo che viaggia nello spazio della spiritualità appunto di Dylan.
 
Un Nobel meritato. Questo sì. Innovatore. Maestro e corruttore positivo dei linguaggi in cravatta e gilè.
Poi autorevolmente si riconosce alla canzone il ruolo di essere patrimonio della creatività. Ma c’e’ di più. La poesia che oggi è in travaglio nasce non più dalla retorica. Bensì dalla inquietudine del rinnovamento.
Dylan in fondo regala spiritualità intrecciata nella antropologia dei linguaggi con una dimensione sempre innovativa. Non sperimentalista tout court, ma nelle avanguardie che danno un senso.
 
La canzone dunque come espressività letteraria e il linguaggio musicale come modello emozionale.
I suoi testi lo dimostrano ampiamente. Io l’ho sempre percepito e recepito come poeta.
Pierfranco Bruni
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Notizie su Pierfranco Bruni

Pierfranco Bruni
E' nato in Calabria. Ha pubblicato libri di poesia (tra i quali "Via Carmelitani", "Viaggioisola", "Per non amarti più", "Fuoco di lune", "Canto di Requiem", "Ulisse è ripartito", "Ti amero' fino ad addormentarmi nel rosso del tuo meriggio"), racconti e romanzi (tra i quali vanno ricordati "L'ultima notte di un magistrato", "Paese del vento", "Claretta e Ben", "L'ultima primavera", "E dopo vennero i sogni", "Quando fioriscono i rovi", "Il mare e la conchiglia") La seconda fase ha tracciato importanti percorsi letterari come "La bicicletta di mio padre", "Asma' e Shadi", "Che il Dio del Sole sia con te", "La pietra d'Oriente ". Si è occupato del Novecento letterario italiano, europeo e mediterraneo. Dei suoi libri alcuni restano e continuano a raccontare. Altri sono diventati cronaca. Il mito è la chiave di lettura, secondo Pierfranco Bruni, che permette di sfogliare la margherita del tempo e della vita. Il suo saggio dal titolo “Mediterraneo. Percorsi di civiltà nella letteratura contemporanea” è una testimonianza emblematica del suo pensiero. È presidente del Centro Studi e Ricerche “Francesco Grisi”. Ricopre incarichi istituzionali inerenti la promozione della cultura e della letteratura. Ha ricevuto diversi riconoscimenti come il Premio Alla Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri per ben tre volte. Candidato al Nobel per la Letteratura. Presidente Commissione Conferimento del titolo “Capitale italiana del Libro 2024“, con decreto del Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano del 28 Novembre 2023.

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