La Voce di Maruggio Informare, Unire, Valorizzare la Nostra Terra 
Nome tipo: Globo-fuggiasco multitappa.
Età media: dai 25 ai 55 anni, con rare eccezioni di “boomer curiosi” in pensione attiva.
Obiettivo vacanza: non rilassarsi troppo — perché “il mondo è grande e io non ho tempo di starmene fermo tre settimane nello stesso posto come i nonni”.
Caratteristiche distintive:
Mobilità compulsiva: prenota voli low cost a orari improponibili (“partenza 4:15 AM” è normale) e colleziona timbri sul passaporto come figurine Panini.
Allergia alla sabbia: evita accuratamente di “piantarsi” in spiaggia per giorni. Se proprio ci va, ci resta due ore, giusto per qualche foto da postare, poi scappa.
Piscinismo moderno: preferisce la piscina dell’hotel al mare vero (“lì almeno l’acqua è limpida e non ti morde il sale”), anche se la spiaggia è a 50 metri.
Moda anti-abbronzatura: niente più “abbronzatura da muratore” o gara a chi diventa color mogano. Ora si va di protezione 50+ e ombrellone strategico, per evitare “rughe premature”.
Consumo culturale mordi-e-fuggi: alterna 20 minuti di museo a 40 di shopping, un tramonto “instagrammabile” e un ristorante “tipico ma non troppo tipico” (il Wi-Fi deve esserci).
Lingua universale: inglese semplificato con parole prese da YouTube travel vloggers, più qualche “grazie” nella lingua locale imparato per fare bella figura.
Differenze dal turista anni ’80-’90:
Ieri: Tre settimane nello stesso stabilimento balneare, ombrellone fisso, radio a pile, panino con la frittata e partite infinite a racchettoni.
Oggi: Tre giorni qui, quattro lì, biglietti presi su app, zaino minimal, e la convinzione di “aver visto il mondo” anche se ha visitato solo capitali europee.
Frase tipica:
“Non sto a buttare tre settimane in spiaggia, il mondo è troppo grande… e poi in piscina si sta meglio.”
