giovedì 18 Aprile, 2024 - 22:11:42

Quanto è profondo il … Mal…

Quanto è profondo il  Mal

E’ strano come ogni volta che vorresti esprimere il dolore non puoi che usare le stesse parole anche se la rabbia e l’impotenza si rinnovano ogni volta e stratificano. Ripropongo pensieri scritti in occasione delle stesse situazioni… fotocopie a colori forti di una tragedia che ha il suono di una lugubre sinfonia ad libitum… una eco terribile che l’indifferenza e i proclami dei potenti amplificano all’infinito.

Nella mente un rewind continuo dei volti e del pianto di tutti quei fratelli sconosciuti verso i quali provo VERGOGNA per l’impotenza cui sono obbligata… e la mia fortuna pesa e mi arriva come una insopportabile condanna di cui “loro” sembrano quasi interrogarmi… ogni braccio teso verso la salvezza, ogni respiro annaspato tra le onde, ogni ultimo battito dei loro cuori è il dito puntato verso l’egoismo e l’asciutta indifferenza di un mondo “civile” che continua a parlare di loro ma che non fa nulla per “loro”…e VOI fratelli che ci guardate dall’alto della Vostra umiltà… perdonate la nostra bassezza, la nostra ipocrisia, gli sforzi che facciamo per darVi accoglienza, le parole che spendiamo per risolvere una volta per tutte il Vostro “problema”, lo sguardo di cui Vi degniamo per sentirci buoni… perché sappiatelo, noi buoni facciamo solo finta di esserlo!

Quanto è profondo il … Mal…

…e stasera Li immagino quasi foglie galleggianti sull’acqua o piccole conchiglie che si depositano lentamente sul fondo di quel mare che li ha accolti ancora una volta, che non respinge mai ma li incoraggia verso un’idea innocente di speranza e di dignità da riprendersi a poche miglia di distanza. Dopo il terrore, la paura, le urla… il silenzio del mare è quasi una ninna nanna che li accarezza e regala loro una pace che i loro simili non hanno saputo procurare.

Nessuna parola può aggiungere senso a tanto dolore… il dolore è difficile da raccontare… il dolore rivela, deforma, impaurisce… finché poi non lo vivi sulla tua pelle, nel tuo cuore e negli occhi… si negli occhi… come i loro di occhi che raccontano in dignitoso silenzio quello che non vogliamo sentire e neanche vedere… di chi sa già che sta dalla parte sbagliata del mondo e ci fa ammutolire e abbassare lo sguardo. E l’unica cosa che ci è consentito provare è proprio quella VERGOGNA che Papa Francesco ha gridato e che ci rimpicciolisce e rende meno di niente… impotenti autorizzati che ancora una volta ci laveremo la coscienza con mesti e ossequiosi cerimoniali… quasi sfilate del nostro egoismo pulito e profumato… .

Anna Marsella

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