sabato 27 Luglio, 2024 - 3:29:35

Riapre al pubblico il quartiere delle ceramiche di Grottaglie (TA) con oltre 50 botteghe artigianali

Finalmente, dopo ben sette mesi di chiusura al pubblico, riaprono le botteghe che da sempre animano il quartiere delle ceramiche di Grottaglie (TA).

Antica ed ancora oggi fiorente è la produzione di ceramica anche grazie alle ricche cave di argilla rossa presenti sul territorio. Lugo la gravina San Giorgio, si è formato nei secoli un intero quartiere di esperti ceramisti i quali, ricavando laboratori e forni di cottura nella roccia di ambienti ipogei utilizzati in passato anche come frantoi, hanno saputo sviluppare una fiorente attività artigianale oggi riconosciuta ed apprezzata in tutto il mondo.

Nello storico Quartiere delle ceramiche, ci si perde tra le oltre 50 botteghe artigianali, alcune delle quali hanno ancora all’interno torni e fornaci. In ciascun laboratorio è possibile osservare le diverse fasi di lavorazione degli oggetti, secondo la tradizione nata nel Medioevo.

Oltre a piatti, ciotole, coppe, recipienti di varie forme, ci sono i galletti, tipici di Grottaglie, i “pumi”, che si vedono esposti sui davanzali delle case salentine e sono considerati di buon auspicio (ma solo se dati o ricevuti in dono), e la “pupa baffuta“, personaggio nato da una leggenda: un vignaiolo, per sottrarre la giovane moglie alla brutale tradizione dello ius primae noctis (diritto della prima notte) , si travestì da donna per presentarsi al feudatario al posto della ragazza. Dimenticò però di tagliarsi i baffi e fu subito scoperto. Il feudatario ne rise, ma gli chiese, per risparmiargli la vita, che gli portasse tutto il vino prodotto dalle sue vigne in anfore che avessero le sue fattezze travestito. E lui, grazie all’aiuto degli artigiani del paese, glielo portò: nelle anfore a forma di pupa baffuta.

Contrariamente a quanto avviene negli altri centri di antica produzione ceramica italiani, Grottaglie (TA) è l’unica città della ceramica con un quartiere interamente dedicato alla produzione di questo tipo artigianato.

“Il turismo per Grottaglie, soprattutto quello estivo è diventato uno straordinario “generatore” di economia. – sottolinea l’assessore al turismo Mario Bonfrate – Vedo molto entusiasmo tra i nostri commercianti e artigiani,

loro rappresentano una grande forza propulsiva per la ripresa. La pandemia sta cambiando il nostro modo di viaggiare e per questo pensiamo che  ci saranno tanti turisti e viaggiatori che verranno a Grottaglie per scoprire il patrimonio turistico della nostra città”.

Grottaglie (TA) e la sua ceramica

Grottaglie la “città dalle molte grotte” sorge su di una collina a pochi chilometri da Taranto sul ciglio del gradone murgiano che degrada verso il Mar Piccolo.

Il suo territorio è interessato dalla presenza di gravine, spettacolari canyon lungo i quali, fin dalla preistoria, sono stati scavati numerosi rifugi in grotta.

Contrariamente a quanto avviene negli altri centri di antica produzione ceramica italiani, Grottaglie (TA) è l’unica città della ceramica con un quartiere interamente dedicato alla produzione di questo tipo artigianato.

Famoso e importante il “Quartiere delle Ceramiche” che sorge in ambiente rupestre ancora in attività. Antica ed ancora oggi fiorente è la produzione di ceramica anche grazie alle ricche cave di argilla rossa presenti sul territorio.

Nel cuore di questa caratteristica cittadina, lungo la gravina San Giorgio, si è formato nei secoli un intero quartiere di esperti ceramisti i quali, ricavando laboratori e forni di cottura nella roccia di ambienti ipogei utilizzati in passato anche come frantoi, hanno saputo sviluppare una fiorente attività artigianale oggi riconosciuta ed apprezzata in tutto il mondo.

Due i principali prodotti della tradizione figulina grottagliese: i “Bianchi di Grottaglie”, manifattura artistica propria di un certo tipo di produzione elitaria caratterizzata dall’esaltazione della forma pura attraverso l’utilizzo dello smalto bianco stannifero, e la più caratteristica ceramica rustica e popolare, caratterizzata da una tavolozza cromatica costituita dal verde marcio, giallo ocra, blu e manganese. Appartengono a questa produzione i famosi capasoni (da capase, cioè capace), contenitori di notevoli dimensioni foggiati in sezioni distinte e successivamente congiunti e destinati prevalentemente a contenere il vino.

Ad oggi Grottaglie con le sue 50 botteghe di ceramisti è inserita nel ristretto elenco delle 46 città della ceramica italiana.

 

 

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