giovedì 18 Aprile, 2024 - 3:58:27

Rinvenuto un importante poemetto erotico di Meandro Anibbullo Genius

“Cullami nella tua bocca/con un bacio di carne/ e non di cuore”. Importante rinvenimento di un poemetto di un autore latino completamente sconosciuto.La mia biblioteca e il mio archivio ereditato è un grande baule di civiltà perse e ritrovate, non conosciute e scoperte. Una vera sorpresa. Si tratta di 17 sonetti, se tali voglio definirli, alla maniera dei poeti erotici latini.

Un canto vero e proprio. Erano senza alcun titolo. Il titolo è stato dato da me: “Canti del Sortilegio”. Cosa ho catturato dopo traduzioni e diverse letture anche di altri poeti che hanno segni tematici e linguistici similari. Si tratta di una traduzione libera anche adottando i modelli sia latini sia soprattutto medioevali.

Il principio della letteratura è il mito! Jorge Luis Borges! Poi diventa Parola. L’Immagine crea la Parola! Il Mito è la trasparenza del velo che ci lascia non solo una Immagine. Bensì un Immaginario.

Il mondo Greco-Latino di Meandro Anibbullo Genius è un ritratto della trasparenza di ciò che Gabriele D’Annunzio avrebbe indicato come il Velame Notturno.

Le metafore sono “metalliche”. La donna o le donne di Meandro sono la carnalità di amori vissuti nella passione. La Passione può tutto!

“T’amo d’amor carnale/ma è come se t’amassi per sortilegio e attrazione”.

Quanto di Catullo vive in questi versi? Quanto di Ovidio si ascolta tra le parole – immagini? Quanta poesia di Saffo vibra le corde della fisicità e della morte?

“Di gelosia son fatto/la mia bocca/ ha il sollievo/ sulla tua membra”.

Anche Tibullo permette di sorseggiare le bevande di Meandro.

“D’amor si appende il desio/ sui capezzoli tuoi/ con i baci miei”.

Il principio è il Mito. La cultura moralistica e puritana è un dogma dei falsari, degli ipocriti, di chi lascivo è ma non vuole che si sappia. Ebbene, Meandro spezza le costole del superfluo. Per restare vitale senza le menate dei nascondigli propone un viaggio tra le erosioni del perbenismo. L’amore è amante, altrimenti è un dormicchiare su una poltrona russando. In amore non bisogna essere esigenti. In amore bisogna dare. Punto.

Non esiste il concetto di esigente. Spontaneità è il termine giusto.

Meandro Anibbullo Genius appartine al contesto ovidiano. Non si trova nei testi letterari latini o greci. Io ho avuto la fortuna di recuperare questo poemetto, in versi, e rileggerlo senza andare oltre. Alcun commento.

La poesia è una lingua.

La lingua della poesia sembra la metafora della cavalla di D’Annunzio in un scalpitio di assonanze, dove Undulna sembra leggera la luna, che è parte integrante di un immaginario di archetipi sensuali.

“Nel ciel sereno/ a guardar il seno tuo/ è bellezza senza sgarbo”.

Forse è stato molto vicino ad Ovidio.

“Arso d’amor/ a prenderti in fuga/ per una strizza di seno/ e una stretta di fianchi”.

Anzi. Suo contemporaneo! Un gioco ad incastro tra amore e sensualità.

Il sesso ha la sua peculiarità perché diventa (anzi è) il piacere dell’innocenza.

Bisogna saper amare con l’innocenza del piacere e godere con l’intensità della passione.

L’eros salva? Certo, salva dalla malinconia, dalla nostalgia, dal rimpianto.

Mai ritornare su una storia finita. La sensualità non è eterna. Quando smette di essere tale diventa soltanto un esercizio di ginnastica (direbbe Edmondo De Amicis). Senza l’attrazione fuggente nell’attimo sfuggente, dove tutto è passione e possessione, due corpi stretti non fanno altro che educazione fisica. Ma l’eros è questione di pensiero e non soltanto di carnalità.

“Dentro ti sono/e tu giocar sai/ senza che nulla/ io dica”.

Nei versi di Meandro Anibbullo Genius insiste la carnalità del pensiero. Ovvero, il pensiero nasce come carnalità e si trasforma nel possesso della carnalità. Il pensiero non è aleatorio soltanto. Ma è metamorfosi. Ecco Ovidio. La metamorfosi del pensiero è la trasformazione del mito, dello sguardo e dello specchio in penetrazione dell’uno dentro l’altra.

La penetrazione è possedere ed essere posseduti. Anche qui il ritmo della metafisica è fondamentale. Se l’eros non vive dentro il pensiero è, appunto, soltanto esercizio fisico. L’attrazione non dura. Proprio per questo si chiama attrazione. Attrarre a sé per possedere. Farsi attrarre per essere posseduti.

È questione di eleganza e non di volgarità. Infatti Meandro Anibbullo Genius è un poeta elegante che conosce molto bene lo stile della lingua elegante inserito in un contesto di immagini in cui l’eros è sostanza dell’attrazione.

“A goder non aspettar tempo/carnosa la tua bocca/per baci/di caverna/profondità”.

Possedere è godere, ci dice. Altrimenti non ha alcun senso. Ma godere è il piacere vissuto e da vivere insieme. Si fa l’amore insieme. Per viverlo insieme occorre abitare insieme l’attrazione.

“A cercarti per possederti/non mi conviene piacere/A piacere risponde/il canto tuo e non mio/ soltanto”.

Qui è il vero senso di una poesia scevra da condizionamenti e ricca di bellezze del vivere.

Pierfranco Bruni

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Notizie su Pierfranco Bruni

Pierfranco Bruni
E' nato in Calabria. Ha pubblicato libri di poesia (tra i quali "Via Carmelitani", "Viaggioisola", "Per non amarti più", "Fuoco di lune", "Canto di Requiem", "Ulisse è ripartito", "Ti amero' fino ad addormentarmi nel rosso del tuo meriggio"), racconti e romanzi (tra i quali vanno ricordati "L'ultima notte di un magistrato", "Paese del vento", "Claretta e Ben", "L'ultima primavera", "E dopo vennero i sogni", "Quando fioriscono i rovi", "Il mare e la conchiglia") La seconda fase ha tracciato importanti percorsi letterari come "La bicicletta di mio padre", "Asma' e Shadi", "Che il Dio del Sole sia con te", "La pietra d'Oriente ". Si è occupato del Novecento letterario italiano, europeo e mediterraneo. Dei suoi libri alcuni restano e continuano a raccontare. Altri sono diventati cronaca. Il mito è la chiave di lettura, secondo Pierfranco Bruni, che permette di sfogliare la margherita del tempo e della vita. Il suo saggio dal titolo “Mediterraneo. Percorsi di civiltà nella letteratura contemporanea” è una testimonianza emblematica del suo pensiero. È presidente del Centro Studi e Ricerche “Francesco Grisi”. Ricopre incarichi istituzionali inerenti la promozione della cultura e della letteratura. Ha ricevuto diversi riconoscimenti come il Premio Alla Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri per ben tre volte. Candidato al Nobel per la Letteratura. Presidente Commissione Conferimento del titolo “Capitale italiana del Libro 2024“, con decreto del Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano del 28 Novembre 2023.

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