martedì 19 Marzo, 2024 - 4:27:04

Sava, lite per futili motivi: commerciante spara e ferisce 33enne

I Carabinieri della Stazione di Sava, in collaborazione con il  personale del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Manduria, hanno tratto in arresto in flagranza di reato un commerciante 63enne di Sava, per il reato di porto abusivo di arma da fuoco, esplosione di colpi di arma da fuoco e tentato omicidio, in danno di un 33enne originario di Francavilla Fontana (BR).

Ferito all’inguine con una pistola a tamburo il figlio del senatore Pietro Iurlaro di Francavilla Fontana, Giovanni, mentre percorreva in auto insieme a un collaboratore la provinciale per Sava. La vittima, 33 anni, non corre pericolo di vita.

Dopo che il ferito era stato immediatamente accompagnato da un conoscente presso il Pronto Soccorso dell’ospedale di Manduria, ove aveva fornito la sua versione dell’accaduto e la descrizione dell’autore del ferimento ai Carabinieri nel frattempo giunti presso il nosocomio, venivano immediatamente avviate dai militari della locale Stazione serrate ricerche, supportati da quelli dell’Aliquota Radiomobile del N.O.R. della Compagnia di Manduria, che si protraevano fino a quando il presunto feritore, dopo alcuni minuti, veniva individuato e bloccato nelle campagne nell’immediata periferia di Sava, mentre aveva ancora con sé la pistola, un vecchio revolver privo di matricola.

La notizia è stata diffusa dal padre del giovane, il senatore Iurlaro, in una nota inviata agli organi di informazione.

I fatti, appunto, nella tarda mattinata quando, intorno alle 12, mio figlio, per motivi lavorativi, percorreva una strada provinciale ionica in agro di Sava in compagnia di un collaboratore per poi essere affiancato da una vettura sconosciuta che, dopo aver cercato di buttare fuori strada il mezzo su cui era a bordo Giovanni, costringeva lo stesso a fermarsi. Alla richiesta di chiarimenti, il conducente del mezzo estraeva una pistola ed esplodeva alcuni colpi all’indirizzo di mio figlio, raggiunto da due proiettili all’altezza dell’inguine. Quindi, mio figlio chiedeva aiuto e, insieme al collaboratore, si rimetteva in marcia allertando, contestualmente, i carabinieri che, dopo, accompagnavano il ragazzo presso l’ospedale Giannuzzi di Manduria. I due proiettili, probabilmente calibro 22 (si tratta più esattamente di una pistola calibro 320 a tamburo, ndr), sono entrati ed usciti dal corpo, non ledendo organi vitali e rassicurandoci sulle condizioni di Giovanni che, dopo una notte in ospedale, tornerà a casa già domani mattina. E di questo, oltre che il cielo, ringrazio la professionalità di medici e infermieri del nosocomio“.

I carabinieri, che non finirò mai di ringraziare per tempestività e prontezza, hanno identificato, fermato ed arrestato il presunto autore del gesto, assolutamente inspiegabile. Dalla dinamica ricostruita sulla base delle testimonianze di mio figlio e del suo collaboratore, testimone oculare dei fatti, e dalle risultanze investigative dei militari sembrerebbe che i motivi siano quanto più futili possibili e risalenti a qualche giorno prima. Quando, all’interno di una stazione di servizio, l’autore del gesto, intento a giocare con una slot machine, sarebbe stato infastidito dal vociare di mio figlio, all’interno dell’area in compagnia di un altro collaboratore, anche lui estraneo alla vicenda. Da qui, sempre secondo la ricostruzione, il sentimento di “vendetta”, evidentemente inspiegabile e ingiustificata. L’autore del gesto, arrestato dai carabinieri, avrebbe confermato i futili motivi per poi, già nel pomeriggio, essere condotto nel carcere di Taranto a disposizione dell’autorità giudiziaria“.

Per garantire la giusta lettura della vicenda, – conclude la nota –  ho trovato corretto informare gli organi di stampa e, allo stesso tempo, circoscrivere i fatti nella loro giusta dimensione, assolutamente estranea tanto alla sfera famigliare quanto a quella professionale. Vale per il sottoscritto e vale, anche, per mio figlio Giovanni, vittima di violenza inaudita e ingiustificata“.

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