I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale ed i militari della Capitaneria di Porto–Guardia Costiera di Taranto, supportati dal N.A.S. jonico e dalla Compagnia di Taranto, nel corso della scorsa nottata, hanno dato esecuzione ad un’attività di controllo in materia di coltivazione e commercializzazione dei frutti di mare, in particolare cozze, provenienti dagli impianti di mitilicoltura del Mar Grande e del Mar Piccolo di Taranto, nonché nei confronti di operatori della filiera di settore.
Nell’ambito dell’attività, avviata a seguito di una segnalazione pervenuta ai Carabinieri di Taranto inerente all’asserita ed illecita coltivazione e prelievo, dal 1° seno del Mar Piccolo, di cozze adulte pronte per la commercializzazione ed il consumo, anche dopo il 31 marzo, data entro cui, secondo l’apposita ordinanza regionale, debbono essere raccolti i mitili allo stato di “seme” per essere reimpiantati in acque non inquinate, è stato in particolare accuratamente setacciato l’intero specchio acqueo di Mar Piccolo. Nel settore, venivano individuate alcune imbarcazioni, del tipo gozzo a motore, a bordo delle quali alcuni miticoltori si recavano a raccogliere cozze adulte e pronte per l’immissione sul mercato, anche nel 1° seno, sebbene lo stesso, come detto, sia notoriamente inibito a tale allevamento per i molluschi adulti, in ragione dell’inquinamento delle acque. Dopo aver monitorato e documentato tali illecite operazioni, anche mediante riprese video/fotografiche eseguite in forma occulta lungo tutto il tratto costiero, i militari dell’Arma e della Capitaneria individuavano e bloccavano 8 persone, in dettaglio: 7 pescatori tarantini ed il titolare di una pescheria di Grottaglie. In particolare, i 6 pescatori venivano trovati a bordo di imbarcazioni sulle quali trasportavano i mitili appena raccolti, 1 pescatore mentre stava vendendo abusivamente gli stessi appena prelevati dal mare su di un molo ed il titolare della pescheria a bordo di un automezzo refrigerato sul quale aveva appena caricato 60 kg. di cozze, dirigendosi verso il proprio esercizio, nei paraggi del quale veniva controllato e fermato.
Tutti i soggetti sono accusati, a vario titolo, di produzione, detenzione e commercializzazione di sostanze alimentari nocive, nello specifico frutti di mare, in quanto venduti a commercianti verosimilmente ben consapevoli di acquistare cozze allevate in ambiente inquinato, in quanto si hanno fondati motivi di ritenere che le stesse venissero vendute a prezzi nettamente più convenienti di quelli di mercato, fino al 50% in meno.
Nel corso dell’attività investigativa, sono stati sequestrati circa 1 tonnellata di cozze nere e tre imbarcazioni con i relativi motori fuori bordo in uso ai mitilicoltori denunciati. Il pescato è stato immediatamente distrutto a mezzo autocompattatore.
All’esecuzione dell’attività hanno partecipato circa 25 uomini a bordo di 10 autovetture dei Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo, della Compagnia e del N.A.S. di Taranto e della Guardia Costiera jonica, supportati da due mezzi nautici della Guardia Costiera.
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