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Al termine della gara con il San Pietro Vernotico l’allenatore biancoverde ha analizzato la partita. “Bene nel primo tempo, mentre nella ripresa non siamo stati bravi a capitalizzare le occasioni”.
Il Manduria continua la sua corsa in campionato e vince anche a Leverano contro il San Pietro Vernotico. La squadra di mister Andrea Salvadore archivia la pratica in meno di quaranta minuti: prima Munoz su calcio di punizione e poi Quarta al termine di un’azione personale. 0-2 finale, una gara mai in discussione sul piano della occasioni: la squadra crea tanto anche nel corso della ripresa, ma non riesce a capitalizzare con Cavaliere. Il tecnico biancoverde ha manifestato la sua soddisfazione per i tre punti che permettono al Manduria di consolidare il primato con un virtuale più cinque in classifica, in attesa delle partite odierne di Ugento e Brilla Campi, dirette inseguitrici.
“Nel primo tempo la squadra ha interpretato la partita nella maniera corretta, siamo andati nello spogliatoio con il doppio vantaggio, rischiando davvero poco. Abbiamo dato la giusta intensità alla partita, affondando nel momento opportuno. Nella ripresa ci siamo sfilacciati troppo. Siamo stati poco attenti nella gestione e non deve succedere, perché non ci possiamo permettere di tenere in vita partite già ben avviate. Potevamo fare il tre e il quattro a zero ma non abbiamo concretizzato le varie occasioni del secondo tempo. E’ un aspetto su cui dobbiamo lavorare ed è giusto farlo dopo una vittoria. I meriti vanno anche al San Pietro Vernotico che ha tenuto bene il campo. Quando giochiamo da squadra si esaltano le qualità dei singoli. Sono tre punti importanti.”
Giovedì il prossimo impegno in coppa Italia contro il Massafra nella semifinale di andata. Le due squadre si sono già incontrate al Camassa di Sava, con i biancoverdi che si imposero per 4-2 in rimonta. “La coppa è un’altra storia. Dimentichiamo il Massafra del campionato, è un appuntamento che viaggia su binari diversi e con intensità diverse. Si gioca su 180 minuti. E da lunedì torneremo a lavorare”.
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