mercoledì , 23 Aprile 2025

Una collaborazione storica tra musei: il mito di Andromeda unisce Chiusi e Taranto

Il Museo Nazionale Etrusco di Chiusi e il Museo Archeologico Nazionale di Taranto hanno stretto una convenzione di reciproca promozione che vede lo scambio di reperti e l’allestimento di esposizioni parallele, unendo le eccellenze archeologiche di due importanti realtà italiane. Il progetto, simbolicamente ispirato alle figure di Penelope e Andromeda, mira a valorizzare il patrimonio culturale delle due regioni.

Un viaggio nel mito di Andromeda
Il 9 aprile 2025, alle ore 17.00, il Museo Nazionale Etrusco di Chiusi inaugurerà l’esposizione intitolata “Una donna tra le stelle: il mito di Andromeda”. Grazie anche al contributo del gruppo Archeologico Città di Chiusi, l’allestimento mette in luce due straordinari reperti in ceramica apula a figure rosse, parte della collezione permanente del Museo Archeologico Nazionale di Taranto (MArTA).

Il primo reperto è un imponente cratere, risalente al periodo 410-400 a.C., raffigurante la drammatica scena della liberazione di Andromeda, destinata al sacrificio per placare Poseidone, e interpretata come un atto di salvezza. Il secondo, una pelike attribuita al pittore di Dario e datata tra il 340 e il 330 a.C., rappresenta la rara scena della riconciliazione tra Andromeda e i suoi genitori, Cassiopea e Cefeo. Entrambi i pezzi sono stati restituiti al MArTA dal Paul Getty Museum di Malibù nell’ambito di un’importante operazione di rientro in patria di patrimonio archeologico trafugato a causa di saccheggi, coordinata dal Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale dei Carabinieri.

Una mostra parallela a Taranto
Parallelamente, dal 8 marzo al 6 luglio 2025, a Taranto sarà in corso la mostra internazionale “Penelope”, curata da Alessandra Sarchi e Claudio Franzoni e realizzata da Electa. In questo contesto espositivo, il pubblico potrà ammirare lo skyphos del Pittore di Penelope, un vaso attico a figure rosse risalente al 440 a.C. Conservato a Chiusi, il vaso narra un episodio del mito di Ulisse, con una rappresentazione inedita in cui Telemaco dialoga con la madre Penelope, seduta di fronte alla celebre tela.

Un accordo interistituzionale per la valorizzazione del patrimonio
L’accordo, frutto della collaborazione tra il direttore regionale musei nazionali della Toscana, Stefano Casciu, e la direttrice del Museo Archeologico Nazionale di Taranto, Stella Falzone, è stato curato con particolare attenzione dalla direzione del Museo Archeologico Nazionale di Chiusi, rappresentata da Fabrizio Vallelonga, e dalla funzionaria archeologa del MArTA, Agnese Lojacono.

Questa iniziativa interistituzionale non solo rafforza i legami tra le due realtà museali, ma rappresenta anche un significativo passo avanti per la promozione e la valorizzazione del patrimonio archeologico italiano, offrendo al pubblico esperienze culturali arricchenti e approfondite.

L’esposizione “Una donna tra le stelle: il mito di Andromeda” e la mostra “Penelope” testimoniano come la collaborazione tra musei possa diventare un ponte tra passato e presente, riportando alla luce storie millenarie e offrendo nuove prospettive di interpretazione per tutti gli appassionati di archeologia e storia antica.

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Di Redazione

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