giovedì 28 Marzo, 2024 - 22:24:22

Maruggio. Le spoglie di San Costanzo martire “sono reliquie false? Solo Dio può saperlo!”

I resti di San Costanzo, giunti a Maruggio nella seconda metà del 1700 per conto del cavaliere di Malta Fra’ Costantino Chigi (già Commendatore di Maruggio), non riposano in pace.

Ancora una volta, dopo diversi decenni, “l’urna contenente il corpo di S. Costanzo martire e l’ampolla del suo sangue, prelevati da una catacomba romana” saranno riposti nella Chiesa Madre, ma i dubbi sulla loro autenticità rimangono. Tempo fa il dubbio fu sollevato da uno storico locale di “cose sacre” (C. Demitri, in Cenacolo, 1992): “Ma la reliquia maruggese è davvero quella di S. Costanzo martire?” E ancora: “Gli stessi simboli (il monogramma, la corona, la colomba, la palma) e il ‘vaso di sangue’ [del Santo]… generano da tempo non pochi elementi di dubbio”.

Un anno dopo, un Cavaliere di Malta, rincarò la dose (Cosimo D’Angela, in Studi Melitensi I – Gran Priorato di Napoli e Sicilia del Sovrano Militare Ordine di Malta, 1993): “Che valore storico dare al corpo che si venera in Maruggio con il nome di S. Costanzo? Si impone una risposta fortemente dubitativa (…). Qui giova solo sottolineare che non esiste nessuna prova, storica o archeologica, sull’autenticità, oggi, della reliquia (…). La questione del c.d. ‘vaso di sangue’, cioè le ampolle con sostanze rossastre che si ritrovavano e si ritrovano all’interno dei loculi cimiteriali, non sono affatto ciò che la tradizione riteneva, quanto piuttosto semplici contenitori vitrei con all’interno sostanze odorose”.

Nonostante il costante perdurare dei dubbi sull’autenticità del Santo, dopo una lunga “pausa”  durata quasi un ventennio, la Parrocchia di Maruggio per onorare la “presenza del Santo” organizzò la “Festa di San Costanzo Martire”, registrando uno scarso successo. In quella occasione il nostro storico di “cose sacre” (firmandosi “Uno dei parrocchiani di Maruggio”) ritornò sull’argomento più forte di prima (in MaruggioLive.Blog, 2010) esprimendo pubblicamente “alcuni dubbi a proposito dell’autenticità delle spoglie di San Costanzo martire, prelevate dalle catacombe romane di Priscilla e donate nel 1772 a fra Costantino Chigi” e, passando ad elencare una nutrita bibliografia a sostegno delle sue ragioni, sfidando affettuosamente il clero locale anche sulla “legittimità dei festeggiamenti in onore del Martire”: “Con la speranza che qualcuno possa trovare, fra i tanti santi e martiri di nome Costanzo, proprio quello di Maruggio”.

La sfida fu raccolta da un sacerdote milanese, Don Damiano Marco Grenci, il quale non si risparmiò dibattendo l’argomento sul Blog maruggese: “Dubbi a proposito delle autenticità delle spoglie di San Costanzo martire. A cosa ci si riferisce, che sono reliquie false? Solo Dio può saperlo!”.

Dopo quasi un decennio dalla fine della “singolar tenzone” tra studiosi di “cose sacre”, parrocchiani e religiosi, si “insiste” a voler venerare un Santo che santo non è. Magari lo fosse. E’ forse questo Nostro – come spiega il prelato milanese – solo “un discepolo di Cristo che ha dovuto subire il martirio per la sua fedeltà a Cristo”. Quello “vero” sarà San Costanzo di Perugia oppure quello di Pisogne in provincia di Brescia?

Nel dubbio lasciateci dire, noi che santi non siamo e nemmeno chierici: “passi l’umana e cristiana comprensione per una festa o per una traslazione”.

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