venerdì 29 Marzo, 2024 - 6:20:05

Pulsano: attentati incendiari e dinamitardi anche contro amministratori pubblici. dieci arresti. FOTO E NOMI

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TARANTO – I carabinieri del comando provinciale di Taranto hanno arrestato questa mattina otto persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione a delinquere, attentati incendiari ed esplosivi, estorsioni, spaccio di stupefacenti, rapine, detenzione illegale di armi e materiale esplodente e ricettazione. Le indagini, avviate nel 2013 dai carabinieri di Taranto con il coordinamento dal pubblico ministero Daniela Putignano della locale Procura, hanno permesso di individuare un gruppo criminale operante nell’area orientale della provincia ionica, in particolare a Pulsano, responsabile di almeno 10 attentati incendiari ed esplosivi eseguiti fra il 2013 ed il 2014 in danno di immobili e autoveicoli di privati, amministratori locali ed un’azienda municipalizzata, fra cui un vicesindaco ed un assessore di Pulsano; inoltre di estorsioni a carico di gestori di attività commerciali della litoranea salentina e rapine, nonchè di spaccio di stupefacenti, detenzione e porto abusivo di armi e materiale esplodenti e di ricettazione di autoveicoli. Circa 50 militari, con l’ausilio di un elicottero ed unità cinofile sono stati impegnati nel servizio. I particolari dell’operazione denominata «No One» sono stati illustrati questa mattina dal procuratore capo della Procura della Repubblica di Taranto, Franco Sebastio con il pm Montanaro e i vertici dell’Arma nella sede del comando provinciale dei carabinieri a Taranto.

 

IL COMUNICATO STAMPA DEI CARABINIERI – Gli arrestati

  • VENERE Anselmo, classe ‘69, residente a Pulsano, pregiudicato per omicidio, rapina, danneggiamento seguito da incendio, ricettazione, estorsione, furto ed altro;
  • VENERE Ermes, classe ‘91, residente a Pulsano, con precedenti per lesioni personali, porto abusivo di armi e stupefacenti;
  • VENERE Francesco Paolo, classe ‘74, residente a Pulsano, già sorvegliato speciale di P.S. con precedenti per furto, rapina e stupefacenti;
  • SCALONE Salvatore, classe ‘80, residente a Pulsano, con precedenti per stupefacenti;
  • CASUCCI Nicola, classe ‘91, residente a Pulsano (TA), con precedenti di Polizia;
  • GROSSI Pietro, classe ‘70, residente a San Giorgio Ionico con precedenti per lesioni, furto, ricettazione e resistenza;
  • ZINGARIELLO Pietro, classe ‘92, residente a Pulsano (TA), con precedenti per stupefacenti;
  • LA CAVA Antonio, classe ‘75, residente a Monteparano, già sorvegliato speciale, con precedenti per associazione a delinquere nell’ambito degli stupefacenti;
  • RUSSO Francesco Benedetto, classe ‘57, residente a Taranto – frazione di Talsano, già sorvegliato speciale con precedenti per stupefacenti, furto e lesioni personali, rintracciato a Ciciliano (Rm) presso l’abitazione di alcuni conoscenti.
  • LEUCI Giovanni , classe 1962, residente a Pulsano, censurato, custode del campeggio

I predetti sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di una serie di reati accertati negli anni 2013 e 2014, tutti commessi in questa provincia. In particolare, ai primi cinque viene contestato di appartenere ad un’associazione a delinquere diretta daVENERE Anselmo finalizzata alla commissione di numerosi attentati incendiari ed esplosivi di immobilie automezzi appartenenti a soggetti privati e pubblici, estorsioni consumate e tentate, detenzione illegale per fini di spaccio di sostanze stupefacenti, rapine a mano armata, detenzione di armi e materiale esplodente e ricettazione di autoveicoli.

Le indagini, avviate nel mese di ottobre 2013 dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Taranto e coordinate dalla Procura jonica, hanno consentito di accertare l’esistenza di un organigramma criminale particolarmente agguerrito, con epicentro nel comune di Pulsano e propaggini nei paesi limitrofi, capeggiato da VENERE Anselmo il quale, per portare a compimento le sue progettualità criminali di egemonia di quel settore – con grave allarme sociale per la comunità pulsanese, scossa a più riprese da boati in piena notte e da numerosi incendi di autoveicoli – si è servito di gregari anche tratti dal proprio ambiente familiare, ovvero dei nipoti VENERE Ermes e CASUCCI Nicola, del cugino VENERE Francesco Paolo, detto “Pelè” e del fidato amico SCALONE Salvatore.

Gli arrestati non hanno esitato a consumare estorsioni a carico di esercenti attività commerciali della litoranea salentina pulsanese; a posizionare ordigni esplosivi ed infiammabili all’interno di 4 immobili, di cui 3 esercizi commerciali della litoranea colpiti rispettivamente il 18 marzo, il 16 aprile ed il 19 maggio 2014 e 7 autoveicoli appartenenti a privati cittadini, operatori commerciali e rappresentanti delle istituzioni locali, quali il vicensindaco di Pulsano con delega all’Ambiente e Attività Produttive, nonché all’Assessore alla solidarietà sociale del medesimo ente locale.

Nel contesto dell’attività investigativa sono state accertate anche due rapine: la prima risalente al 2010 occorsa in Pulsano e la seconda a San Giorgio Jonico nel 2014. I cinque sodali sono anche accusati di avere dato corpo ad una fitta rete di spaccio di stupefacenti, approvvigionandosi di hashish e cocaina da diversi canali, individuati in quello di Talsano facente capo a RUSSO Franco Benedetto, già sodale del gruppo di CATAPANO Aldo ed in quello di Monteparano facente rifermento al duo LA CAVA Antonio – GROSSI Pietro, accusati quindi di cessione e per questo anche loro tre arrestati.

Dai meticolosi accertamenti e dall’attività di intercettazione telefonica ed ambientale dei Carabinieri sono emersi gravi indizi di colpevolezza nei confronti del sodalizio relativamente a numerosi episodi criminosi, particolarmente destabilizzanti per l’ordine pubblico e la percezione di sicurezza nella comunità pulsanese, in particolare, come detto, una decina di attentati incendiari ed anche dinamitardi tra i quali:

  • l’incendio doloso dell’autovettura di proprietà’ del Vicesindaco del Comune di Pulsano con delega all’Ambiente e alle Attività Produttive, occorso il 15 febbraio 2014 in quel centro, dopo che un ordigno rudimentale, collocato pochi minuti prima, non aveva ottenuto il risultato voluto;
  • l’incendio di automezzo di proprietà’ della ditta “Lombardi Ecologia”, incaricata della raccolta di rifiuti solidi urbani nel comune di Pulsano, occorso il 19 febbraio 2014 nel deposito dell’indicata azienda;
  • l’incendio dell’autovettura dell’Assessore alla Solidarietà sociale del Comune di Pulsano, occorso in Grottaglie il 13 giugno 2014;
  • l’incendio a scopo estorsivo di due chioschi-bar ubicati entrambi in Marina di Pulsano – località’ Lido Silvana;
  • l’incendio di numerose autovetture di privati cittadini, tra cui anche parenti stretti degli arrestati, nonché il danneggiamento di un’abitazione in costruzione di proprietà del fratello di un associato;
  • due rapine, di cui una a mano armata, consumata da VENERE Ermes e ZINGARIELLO, rispettivamente il 10 maggio 2010 in danno di una donna anziana di Pulsano, rimasta ferita a seguito dell’aggressione, e a carico della direttrice di un supermercato di San Giorgio Jonico rapinata dell’incasso dichiarato di 5.000,00 euro il 26 maggio 2014 da VENERE Anselmo ed Ermes e da CASUCCI.

Interessante ed inquietante il quadro fornito dagli approfondimenti dei Carabinieri dei sodali di questo gruppo da “arancia meccanica”. La droga nelle intercettazioni veniva di volta in volta denominata con linguaggio convenzionale “il coso”, “l’articolo”, “la chiave”, “il cubo” e scambiata, in quantità dichiarate fino a partite da 2 e 5 kg., con modalità inaspettate, in un caso addirittura lanciata all’interno di un’autovettura attraverso il finestrino per non protrarre il contatto fra acquirente e venditore, timorosi di essere notati da pattuglie in borghese dei Carabinieri in possibile transito. Interessanti anche i dialoghi sulle migliori modalità di accensione dei roghi delle autovetture, con indicazioni chiare del VENERE Anselmo che da guida sapiente e quasi paternalistica del sodalizio, invita a cospargere i sedili per ottenere una combustione più efficace, provvedendo con sfrontatezza ad incendiare il veicolo del vicesindaco dopo l’imperfetto tentativo posto in essere da un sodale con un ordigno rudimentale che, sebbene esploso con grande rumore, non aveva ottenuto il risultato sperato. Accurati i riscontri sulla grave sequenza di incendi e danneggiamenti, fra i quali quello a carico del deposito di nettezza urbana, immortalato dall’impianto di videosorveglianza del complesso, che documenta lo scavalcamento del muro di cinta per incendiare un autocompattatore, proprio mentre l’autovettura dei sodali, munita di GPS installato dagli inquirenti, incrocia nella zona e VENERE Anselmo indica il punto in cui dovranno scavalcare, per poi risalire avvalendosi di una pala meccanica ivi presente, compiacendosi del fatto che c’è vento e che quindi le fiamme si propagheranno bene ed augurandosi che il gesto che verrà posto in essere farà “capire” qualcosa. Significative anche le esclamazioni di soddisfazione dei sodali ogni qualvolta le fiamme da loro appiccate divampano presto e bene, finanche troppo, come in occasione dell’incendio del veicolo dell’assessore occorso a Grottaglie, dopo che i malviventi hanno invano cercato la stessa a Pulsano. In questo caso, un passante nota che l’attentatore, dileguatosi a bordo di una moto condotta da un complice, sembra essersi bruciato ed è costretto a togliersi il giubbotto, parzialmente arso dalle fiamme, circostanza che Ermes VENERE riferirà poi allo zio, rassegnando una dichiarazione autoaccusatoria del grave atto intimidatorio. Entusiastiche anche le frasi carpite durante i sopralluoghi ad uno degli esercizi commerciali incendiati sulla litoranea, in cui la presenza di rilevanti strutture di legno di un chiosco, rafforza il proposito delittuoso dei sodali che non di rado, consci del clima di paura ingenerato dall’incalzante sequenza di incendi ed attentati, in un caso si lasciano andare all’affermazione che quando la gente li vede, vede il fuoco. Un’autoesaltazione che denuncia il chiaro intendimento di porre sotto controllo estorsivo le lucrose attività commerciali della litoranea salentina, attraverso l’esecuzione di delitti di elevato allarme sociale, la cui propagazione ai pubblici amministratori ed alla ditta della raccolta di R.S.U. è indicativa di un progetto ancora più ambizioso.

Il nome dell’operazione trae origine dalla particolare spregiudicatezza mostrata dagli indagati nel corso delle indagini, i quali, in più occasioni, pur ponendo in essere condotte prudenti ed attente a non farsi scoprire, hanno manifestato il convincimento di non poter essere mai individuati dalle Forze dell’Ordine grazie alla loro scaltrezza.

All’esito di numerose perquisizioni opportunamente estese alle aree di interesse dell’indicato gruppo criminale, militari della Stazione CC di Pulsano impegnati nell’esecuzione delle odierne ordinanze, rinvenivano all’interno dell’ex campeggio di lido silvana, ubicato in marina di pulsano, tre cassette di plastica contenenti una pistola Smith & Wesson cal. 357 magnum a tamburo ed una pistola mitragliatrice cal. 7,65 Skorpion entrambe con matricola abrasa e relativo munizionamento ed un paio di guanti in lattice di colore nero, traendo in arresto in flagranza LEUCI Giovanni, classe 1962, residente a Pulsano, censurato, custode dell’indicato campeggio. Sono i corso indagini intese ad acclarare la riconducibilita’ delle indicate armi clandestine al sodalizio disarticolato dall’operazione odierna.

I destinatari delle misure restrittive sono stati tutti condotti presso la Casa Circondariale di Taranto.

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