
Trascorrono i decenni ma le tradizioni e la religiosità accompagnano e scandiscono le stagioni del piccolo paese di Avetrana in cui sacro e profano si fondono e lasciano alle nuove generazioni la consapevolezza di riti e feste antiche da custodire e preservare gelosamente. La leggenda racconta che attraverso la consumazione della “tria”, pasta fresca fatta in casa senza uova ma con farina, acqua e olio di oliva, si solidarizzava e si aiutavano le persone più povere e tornando a casa non era raro portare con sé più piatti di tria per condividerla con i più bisognosi o con chi per motivi di salute non riusciva ad andare in piazza.
La processione con il Santo portato a spalla attraversa oggi come allora le vie del paese tra i cittadini che si fermano ai bordi della via per un saluto ed un segno della croce, per ritrovarsi poi in piazza e consumare, in segno di devozione, il gustoso piatto celebrando San Giuseppe. (foto Bruno Leo)
Salvatore Cosma