giovedì 12 Dicembre, 2024 - 2:20:13

Per la Giornata della Legalità: Guadagnuolo con la sua opera al Giudice Giovanni Falcone

L’opera di Guadagnuolo “I martiri della Giustizia” dedicata a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino

Il 23 maggio Giornata della Legalità, ricorre l’anniversario dell’uccisione a Palermo del Giudice Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta Vito Schifano, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.

Il ricordo al magistrato Falcone viene rappresentato attraverso la grande opera del Maestro Francesco Guadagnuolo ed è rivolta a tutti i magistrati che sono stati uccisi solo perché compivano il loro dovere. L’opera vuole anche essere un’opposizione a tutte le mafie e terrorismo e alle loro brutali inutili gesta. La grande tela (ad olio 200×350 cm) si prospetta nella triste memoria della nostra nazione martoriata da mafie e corruzione; infatti, l’opera nel suo insieme è un inno alla legalità, con l’impressionante reminiscenza di tutti i magistrati ammazzati perché erano contro le mafie e lavoravano per la legalità italiana.

“I martiri della Giustizia”, l’opera di Guadagnuolo comunica dunque la lotta dello Stato contro la mafia ed esprime un sentito commemoro dei magistrati siciliani: Agostino Pianta (1969), Pietro Scaglione (1971), Cesare Terranova (1979), Gaetano Costa (1980), Giangiacomo Ciaccio-Montalto (1983), Rocco Chinnici (1983), Alberto Giacomelli (1988), Antonino Saetta (1988), Rosario Angelo Livatino (1990), Giovanni Falcone (1992), Paolo Borsellino (1992).

La tela interpreta un’azione pittorica che crea un’accentuata dinamica di attrazione per i forti contrasti cromatici, dove ‘scrittura e gestualità’ coabitano nella stessa “Mens” dell’artista. Una convulsione motoria del gesto che vuole significare vita e lotta per la vita. La composizione di quest’opera è divisa in 12 riquadri che in realtà formano un tutt’uno dove sono inscritti i nomi degli 11 magistrati. I caratteri tipografici cubitali dei nomi inscritti (gli stessi che vengono usati dai quotidiani) diventano elementi visivi e comunicativi.

Lo storico Sante Montanaro a proposito di quest’opera scrisse: «Si tratta di un grande dipinto nel quale i personaggi rievocati s’intersecano con la scrittura. Infatti, tra le figure umane appena abbozzate, inserite in riquadri separati e immerse in un’atmosfera carica di tensione, resa attraverso accese tonalità cromatiche, spiccano a grandi caratteri di stampa da titoli di prima pagina i nomi di vittime della mafia, fra i quali Livatino, Falcone, Borsellino, Chinnici. Come sulla grande tavola di un cantastorie moderno, Guadagnuolo espone qui la tragica sagra determinata dalla violenza mafiosa».

In realtà, si potrebbe vedere nell’opera di Guadagnuolo l’allegoria di un viaggio la cui meta finale è di cercare di impedire altre stragi. Le paure dell’artista sono fondate perché derivano dagli eventi brutali che tanto hanno scosso l’opinione pubblica. Così l’artista s’investe quasi del ruolo di oratore pubblico che dà voce ai timori individuali, creando un’immagine attraverso la quale possiamo veicolare le nostre esperienze di angoscia in una cultura satura di potenziale malvagità.

Facebook Comments Box
Per restare aggiornato con le ultime news seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina Facebook e iscriviti al nostro canale YouTube.  

Per scriverci e segnalarci un evento contattaci! 

Notizie su Redazione

Redazione
La Voce di Maruggio nasce nel 2010 come supplemento de La Voce di Manduria, dal 17 luglio 2012 diventa testata giornalistica grazie ai propri investitori che credono in questo progetto. Giornale free press La Voce di Maruggio, tratta la cronaca, la politica e cultura e sport principalmente della Città di Maruggio.

Leggi anche

Immagine 2024 12 11 160931

Arrestato 45enne a Maruggio: accusato di maltrattamenti verso i genitori conviventi

I Carabinieri della Stazione di Maruggio hanno arrestato un 45enne del luogo, in esecuzione a …