Da tempo, al nome di Omar Di Monopoli ne sono stati accostati alcuni altri di un certo peso: da Sam Peckinpah a Quentin Tarantino, da William Faulkner a Flannery O’Connor.
Questo nuovo romanzo conferma pienamente il talento dello scrittore salentino . Nell’intreccio delle storie narrate, gremite di eventi e personaggi (un vecchio pescatore riciclatosi in profeta, santone e taumaturgo dopo una visione apocalittica, un malavitoso in cerca di vendetta, due ragazzini, i suoi figli, che odiano il padre perché convinti che sia stato lui a uccidere la madre, una badessa rapace votata soprattutto ad affari loschi, alcuni boss dediti al traffico di stupefacenti e di rifiuti tossici, due donne segnate da un destino tragico, e sullo sfondo un coro di paesani, di scagnozzi, di monache),
Omar Di Monopoli ricorre ad una lingua ancora più efficace, più densa e sinuosa che nei romanzi precedenti, riuscendo ad armonizzare con abilità fenomenale sequenze forti, grottesche e truculente in un magistrale impasto di dialetto e italiano letterario.
Si potrebbe affermare, con estrema schiettezza, che lo scrittore sia riuscito a coniare una nuova lingua in grado di fagocitare a sé l’altisonante e ricercato italiano e la crudezza ed asprezza di un dialetto mai accantonato.
La presentazione, inserita all’interno del filone di una rassegna letteraria che tenta di scoprire e valorizzare i talenti del territorio ionico, si propone di creare un importante momento di scambio culturale, in un contesto spesso assopito ed incurante agli stravolgimenti di un Sud a tratti maledetto, dimenticato da Dio.
Per questo e molto altro, l’appuntamento è al Gandalf Pub, nel pieno centro di Taranto (Via Tommaso D’Aquini n. 6), alle ore 19.30, Domenica 15 Aprile.