Una data che sarà ricordata con un minuto di raccoglimento da parte di tutto il Paese, domenica 24 maggio alle 15, osservato dalle istituzioni, dalla società civile e dal mondo dello sport. Alla stessa ora ci saranno stelle alpine di carta, colpi a salve in 24 città, a Roma il colpo di cannone dal Gianicolo, le tv sintonizzate sul ricordo, in un minuto che racchiude un secolo. Una commemorazione corale e compita che il Governo ha riservato al 24 maggio, data che 100 anni fa segnò l’ingresso dell’Italia nella Prima guerra mondiale e che le costò il sacrificio di 650 mila caduti militari e circa 600 mila vittime civili.
Maruggesi… negli anni della Grande Guerra (brano tratto dal libro Maruggesi nel primo novecento di Tonino Filomena).
(…) «E’ il 24 maggio 1918 “il Piave, calmo e placido, al passaggio dei primi fanti… mormora: non passa lo straniero!”
Un nostro soldato, il giovane maruggese Rizzo Giocondo, grazie al suo indiscutibile coraggio, è entrato da poco meno di un anno a far parte degli Arditi d’Italia. I primi reparti di questo corpo speciale sono stati creati il 29 luglio 1917. Questi soldati, tutti volontari, vengono addestrati da severi ufficiali. Molti di questi reparti sono costituiti da detenuti nelle carceri italiane che in cambio della libertà accettano di farne parte. Il nostro Giocondo è uno di loro. Possiede i requisiti indispensabili per appartenere a questi famosi reparti d’assalto: coraggio, ardimento, sprezzo del pericolo. I giovani Arditi, con le loro gesta scriveranno, nelle tempestose giornate della Grande Guerra, pagine esaltanti e di indimenticabile eroismo. Essi contribuiranno, in modo determinante, nelle battaglie del Piave e sul Montello, alla vittoria finale. (…)
Nella notte tra l’1 e il 2 luglio 1918, alcune pattuglie della I compagnia Aosta di cui fa parte il sergente Giocondo Rizzo, oltrepassano il fiume Piave per controllare i movimenti austriaci. Giocondo, come sempre, va in avanscoperta insieme ai suoi due fedeli camerati: Rossetti (della provincia di Napoli) e Fiorini (della provincia di Pesaro). I tre soldati avvistano dei movimenti strani e decidono di controllare personalmente. Rizzo va per primo dicendo agli altri di aspettare. Dopo qualche attimo si odono degli spari. Cosa mai sarà successo? Solo più tardi Giocondo Rizzo sarà dichiarato “disperso in un’azione di disturbo sulla riva sinistra del Piave” (…). Infatti, il 15 giugno 1932 il Re gli conferirà la “Medaglia d’argento al valor militare, coll’annessovi soprassoldo di £ire Duecentocinquanta annue al Sergente 27^ reparto assalto n. 2481 matricola a Rizzo Giocondo, da Maruggio (Taranto) offertosi tre volte per rischiosi servizi di pattuglia, riportava utili informazioni per eseguire un nostro attacco, al quale partecipava con valoroso contegno. Uscito dalle linee, ad azione ultimata, con due compagni metteva in fuga una pattuglia di nemici che tentavano aggirare il suo reparto, e strappava loro una mitragliatrice con munizioni” (Da: Bollettino Ufficiale del Ministero della Guerra, A. 1920 – Compense al Valor Militare per la campagna di guerra 1915-1918).»
T.F.
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