sabato 27 Luglio, 2024 - 4:07:55

Un caffè con Pirandello

 

Era arabo. Un sapore amaro. Ma il profumo aveva il vento del bruciato. Nonostante tutto era gustoso.
Il caffè.
Il caffè arabo della Sicilia.
La madre, con la pazienza antica, ascoltava lo sbattere delle onde che toccavano lo scoglio del Kaos.

Luigi si era affacciato alla finestra. Sfiorava un ramo di cedro. Di fronte c’era una distesa di aranceti.
Si ricordò del suo ultimo colloquio con Marta.
Il tempo finiva e le ore ricominciavano.

Luigi:
“Non so quando mi sarà data la possibilità di rivederti. Marta cara. Ora che ho smesso di vestire tutte le maschere indossero’ me stesso. Ma pensi che ci sia differenza tra ciò che vesto e ciò che indosso? La vita è conoscere bene cosa sia il carnevale per poter lasciare i vestiti smessi nella festa leopardiana e danzare sotto la luna che illumina la Giara e il ballo tondo. Marta cara, adorata, non ti cerco più perché raccogliere la pazienza è sapere che oltre il mare potrà sempre esserci una nuova onde che sia orizzonte di speranza. Tu sei finita nello specchio evresru la mia musa”.

Marta:
“Mio maestro! Non comprendo questo tuo dire. Mi turba. Io a sono se vota alla tua arte e alla tua vita. Vita ed esistenza dentro il teatro con i flutti delle mareggiate. Vivrò di te come ho vissuto dal nostro primo incontro. Non sono stata uno dei personaggi in cerca d’autore. Sono dentro di te. Ma la tua malinconia è sorda. Aulente il tuo pensare nel mio pensiero. Sarò io a cercarti appena arriverò a Roma . Sei nella tua Sicilia. Lo so. Ti offro il mio destino. Mio maestro “.

Luigi:
“No, adorata. Non preciparti a Roma. Non mi troverai. Vago nella mia infanzia nei luoghi degli ulivi. Girgenti è greca e araba e il caffè ha l’amara dolcezza delle Medina di Tunisi. Quando tornerò a Roma tu non ci stai più ed io presto partirò per una nuova Isola dove la sabbia sarà bianchissima il cielo azzurrissimo e il mare avrà vele di vento”.

Era rimasto seduto su una sedia impagliata.
Appoggiato con i gomiti sul tavola di cucina. Guardava la sedia che aveva di fronte.
Qualche tempo prima c’era la madre.
Ora solo l’ombra.
Non diventeremo mai assenze. Resteremo invece ombre.
Ombre nei ricordi e i ricordi saranno l’ombra nel nostro esistere.

Versa un altra razza di caffè.
Come quando beveva il caffè con la madre nella stanza della cucina. Ma il tempo è passato.
Il passato è soltanto una memoria straziata.

Il resto può essere una favola o una malinconia. Ed è solo un pensiero.
Il caffè amaro ha il sapore di un caffè della nostalgia. Anche le nostalgie sono un passaggio di vento.

Luigi resta con i gomiti sul tavolo. Sorseggia ancora una goccia fi caffè. Si accorge che la fantasia ha occupato la vita. Capisce però che è bello che la vita sia dentro la fantasia.

Un caffè e poi basta. Le ombre restano la memoria ddu nostri ricordi.

Pierfranco Bruni

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Notizie su Pierfranco Bruni

Pierfranco Bruni
E' nato in Calabria. Ha pubblicato libri di poesia (tra i quali "Via Carmelitani", "Viaggioisola", "Per non amarti più", "Fuoco di lune", "Canto di Requiem", "Ulisse è ripartito", "Ti amero' fino ad addormentarmi nel rosso del tuo meriggio"), racconti e romanzi (tra i quali vanno ricordati "L'ultima notte di un magistrato", "Paese del vento", "Claretta e Ben", "L'ultima primavera", "E dopo vennero i sogni", "Quando fioriscono i rovi", "Il mare e la conchiglia") La seconda fase ha tracciato importanti percorsi letterari come "La bicicletta di mio padre", "Asma' e Shadi", "Che il Dio del Sole sia con te", "La pietra d'Oriente ". Si è occupato del Novecento letterario italiano, europeo e mediterraneo. Dei suoi libri alcuni restano e continuano a raccontare. Altri sono diventati cronaca. Il mito è la chiave di lettura, secondo Pierfranco Bruni, che permette di sfogliare la margherita del tempo e della vita. Il suo saggio dal titolo “Mediterraneo. Percorsi di civiltà nella letteratura contemporanea” è una testimonianza emblematica del suo pensiero. È presidente del Centro Studi e Ricerche “Francesco Grisi”. Ricopre incarichi istituzionali inerenti la promozione della cultura e della letteratura. Ha ricevuto diversi riconoscimenti come il Premio Alla Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri per ben tre volte. Candidato al Nobel per la Letteratura. Presidente Commissione Conferimento del titolo “Capitale italiana del Libro 2024“, con decreto del Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano del 28 Novembre 2023.

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